È una professione che ha saputo ‘mantenere le posizioni’ quella del dottore commercialista, nonostante le difficoltà dell’ultimo biennio, tra pandemia e contesto bellico, e le incertezze prospettiche. Professione che a livello numerico ha confermato il progressivo trend di crescita sia per quanto attiene al nu-mero di professionisti iscritti alla Cassa sia riguardo ai volumi reddituali e d’affari, secondo la fotografia scattata dalla quarta edizione del Reputational report di Cassa dottori commercialisti. Nel 2021, infatti, gli iscritti all’ente di previdenza e assistenza hanno superato i 72mila professionisti registrando un incremento rispetto all’anno precedente del 2%, a fronte di poco più di 9.900 pensionati, mantenendo un rapporto tra le due componenti pari a 7,3, molto superiore a quello registrato da Inps (1,4) e al valore medio delle altre Casse privatizzate ex D Lgs 509/94 che nel 2021 è stato di 3,5 iscritti per ogni pensionato.
Nuove iscrizioni in aumento
Secondo il report, infatti, le nuove iscrizioni nel 2021 sono state 2.639 in aumento del 26,3% rispetto alle 2.090 dell’anno precedente con un trend di crescita costante nel numero degli iscritti che dal 2004 al 2021 risulta in aumento del 73%. Cresce anche l’incidenza femminile che dal 32,9% del 2020 passa nel 2021 al 33,2% consolidando un rapporto di un’iscritta ogni due dottori commercialisti (nel 2004 per ogni dottoressa commercialista erano 3 i colleghi iscritti alla Cassa). Analizzando la copertura territoriale della categoria, la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di iscritti (13.186 dottori commercialisti), seguita dal Lazio (7.979), Campania (7.498), Veneto (6.178) ed Emilia Romagna (5.956).
Basilicata, forze fresche
Altro dato interessante a livello territoriale è quello anagrafico che vede la Basilicata come la regione più giovane, con un’età media degli iscritti pari a 48 anni, mentre la Liguria risulta essere il territorio più ”anziano” con un’età media di 52 anni. A fronte di una media nazionale che vede un rapporto dottore commercialista/numero di imprese pari a 61, Toscana e Piemonte sono le regioni con il rapporto più al-to tra iscritto e imprese del territorio, con 78 società per ogni professionista, seguite da Liguria, Trentino Alto Adige, Umbria e Valle d’Aosta (ognuna con un rapporto 1/74), mentre a registrare il rapporto più basso sono Calabria, con un professionista ogni 45 aziende, seguita da Abruzzo (1/46) e Campania (1/48). A livello generale crescono anche i redditi medi e i volumi di affari complessivi dichiarati nel 2021, con un incremento rispetto alle dichiarazioni dell’anno precedente dell’1% nel caso del reddito medio che passa da 67.300 a 68.000 euro, mentre il volume di affari risulta in aumento dell’1,5% (da 118.400 a 120.230 euro).