Il rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE e l’impatto sui risparmiatori: sono i temi de “La Bussola del risparmio” del TG Poste, che ospita Eletta Savarino, referente studi ed analisi economiche centro studi di gruppo di Poste Italiane. Si parte delineando lo scenario, con la BCE che ha alzato i tassi – quindi il costo del denaro – per la prima volta dopo 11 anni, presentando anche il piano anti frammentazione, mentre l’Italia è nel mezzo di una crisi politica.
Perché il rialzo dei tassi di interesse
“La BCE ha deciso per un rialzo di 50 punti base – spiega Savarino – portando il tasso dei depositi delle banche presso la BCE da -0.5 a zero, chiudendo di fatto l’epoca dei tassi di interessi negativi. In consiglio ha inoltre comunicato che ci saranno ulteriori passi verso una normalizzazione delle condizioni monetarie, dunque ulteriori rialzi dei tassi verso un’area definita più neutrale. Ma ciascuna decisione verrà presa di volta in volta sulla base dei dati economici in uscita”. “La presidente della BCE – prosegue Savarino – ha giustificato questo rialzo dei tassi da 50 punti base, invece dei 25 precedentemente annunciati, sulla base dell’aumento di rischi di inflazione che si è concretizzato dopo la riunione dello scorso giugno”.
Cos’è lo scudo anti-frammentazione
“Nella stessa occasione – continua Savarino – è stata annunciata l’implementazione del Tpi, il piano anti-frammentazione, che permetterà di acquistare titoli del debito pubblico dei Paesi dell’Eurozona che registreranno un deterioramento delle condizioni di finanziamento, slegato dai fondamentali e quindi con rischi anche sulla trasmissione della politica monetaria”.
La reazione dei mercati e il risparmio
“C’è stato un calo diffuso dei rendimenti obbligazionari – prosegue l’economista di Poste Italiane – I mercati azionari hanno reagito in maniera composta; per l’Italia c’è una maggiore pressione, quindi un allargamento dello spread BTP-Bund, legato in primis alla crisi di governo”. Savarino passa poi a spiegare le conseguenze di tutto questo per finanze pubbliche, famiglie e risparmiatori: “Quella della BCE è una manovra restrittiva, che quindi pesa su famiglie e imprese, anche per i finanziamenti, come per esempio i mutui. Detto questo, però, i tassi partono da livelli molto bassi, addirittura negativi, quindi prima che un rialzo dei tassi impatti in maniera significativa sulle finanze pubbliche a livello di costo del debito, deve passare molto tempo”. Ovviamente poi c’è la questione inflazione con cui fare i conti: “L’inflazione è ancora in aumento, siamo sopra l’8% in termini aggregati. Noi riteniamo che nei prossimi mesi, l’aumento dei prezzi dovrebbe cominciare a rallentare. Questo si concretizzerà a patto che non ci siano ulteriori choc sui prezzi delle materie prime. In tale contesto, il tema rifornitura di gas per i paesi europei resta centrale. Per quanto riguarda il ciclo economico, segnaliamo un probabile ulteriore raffreddamento della crescita diffuso a tutte le principali macro aree, risultato sia dei problemi causati dalla guerra, ma anche dell’impatto dell’inflazione sul reddito disponibile delle famiglie e quindi sui consumi”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.