Lavorare per Poste Italiane dà soddisfazione e sicurezza a sempre più persone. Quando poi capita di farlo in posti dalla bellezza mozzafiato, come Pantelleria, è ancora più bello. Sul Giornale di Sicilia è raccontata la storia di Marinella Bono, direttrice dell’ufficio postale dell’isola e della postina Mattea Bonfiglio.
L’isola detta il ritmo
Pantelleria è un’isola che, come ricorda il quotidiano, è “lontana dal turismo giovane di Favignana, dalle spiagge dorate di Lampedusa, dalla movida di Lipari e dagli aperitivi di tendenza di Panarea, è l’isola di chi è in cerca di pace. Pantelleria, come tutte le isole minori siciliane, d’estate è tra le mete balneari preferite dai vacanzieri, eppure non cede al cambio di passo imposto dal turismo”.
Un precedente da turista
In questo scenario, stretto fra la spiaggia e la natura selvaggia, Marinella Bono dirige l’ufficio postale centrale: “Quest’isola o la ami o la odi — racconta – È lei a imporre il ritmo a chi la frequenta e non viceversa. Per fortuna, in tanti se ne innamorano, anche io che l’ho scelta come casa”. La direttrice, originaria di Mazara Del Vallo, l’ha scelta ben due volte: “Cinque anni fa l’azienda mi propose la direzione della sede — prosegue – Di Pantelleria avevo un bel ricordo da turista così accettai. Il primo giorno però fu tutto diverso. Arrivai una sera di gennaio, era tutto irriconoscibile, ma la mattina seguente ne ritrovai il calore, i muretti scuri a secco, il verde intenso delle foglie e capii che avevo fatto la scelta giusta, per me e per mio figlio di allora tre anni».
La decisione
A Pantelleria è tornata lo scorso anno dopo un po’ di tempo passato in altre zone della Sicilia: “Oggi dal terrazzo della mia abitazione mi pregio della vista del lago di Venere ed è qui che ho deciso di rimanere”, spiega.
Accoglienza e discrezione
Una delle portalettere, Mattea Bonfiglio, arriva invece da Palermo ma vive sull’isola da dieci anni e ormai se ne definisce figlia: “Qui siamo noti per l’accoglienza e per la discrezione. Tante persone hanno deciso di rivoluzionare la propria vita, lasciando ad esempio casa e lavoro a Milano, ma anche trasferendosi dalla Svizzera e dalla Germania, per vivere qui e talvolta scegliendo la vita da contadini”, dice parlando di quest’isola, tappa fissa e anche una casa per numerose persone provenienti dal nord Italia e dall’estero. Nel suo caso, l’approdo sull’isola è stato motivato dal lavoro del padre oltre quarant’anni fa. Se ne innamorò, decise di acquistare un terreno e lì vi costruì una casa, dove Mattea ancora oggi vive.