“L’economia è trainata dai piccoli Comuni”: titola così Italia Oggi un’analisi sul peso dei centri sotto i 20mila abitanti sull’economia produttiva del nostro Paese. “Piccoli e indispensabili”, li definisce il quotidiano economico citando i dati della Cgia di Mestre, secondo cui nelle amministrazioni con meno di 20 mila abitanti si trova il 41% delle imprese italiane. Addirittura, nei centri sotto i 100 mila abitanti il Pil prodotto è il 66% del totale. E le imprese ubicate sono il 71%.
Valore aggiunto
Dal report della Cgia per conto di Asmel, l’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali, emerge come su 825 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto da tutte le aziende private presenti nel paese, 541 miliardi siano generati nelle piccole e medie amministrazioni comunali e 283 miliardi nelle grandi. Se si separa il valore aggiunto totale prodotto dalle imprese private nelle due branche che lo compongono, industria e servizi, emerge la vocazione manifatturiera dei Comuni sotto i 20 mila abitanti, in cui sono insediati il 54% delle imprese industriali, il 56% degli addetti e il 53% del pil.
La distribuzione
Se si analizza la distribuzione delle unità locali delle imprese di industria e dei servizi a livello regionale, solo in Emilia Romagna, Liguria e Lazio l’incidenza percentuale sul totale di quelle ubicate nei Comuni con più di 100 mila abitanti è superiore a quella nelle amministrazioni con meno di 20 mila residenti. Insomma, conclude Italia Oggi, per l’economia produttiva italiana i piccoli Comuni sono fondamentali.