La proposta è del giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, Segretario Generale del Club del Marketing e della Comunicazione e Direttore del Comitato Ufficio Stampa dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus. Ad Audrey Azoulay, direttrice dell’Unesco, ha chiesto di proclamare la città lucana patrimonio mondiale dell’umanità, ponendo in luce la poesia insita nell’identità di Maratea, che inneggia alla sua innata bellezza naturalistica.
“La Cittadella verde”
Maimone ama definire Maratea “La Cittadella verde” in quanto essa, da sempre, protegge la sua natura rigogliosa con azioni tese ad impedire uno sviluppo edilizio selvaggio e qualsiasi gesto vandalico individuale e collettivo che possa danneggiarla. È ben evidente come Maratea possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l’ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell’essere umano, nonché la sua centralità nell’ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori.
L’appello per la “Dea del Mare”
Maimone rivolge il seguente appello, accorato e vibrante di tenerezza e poesia, alla Direttrice dell’Unesco Audrey Azoulay, affinché destini alla Città di Maratea il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità: “Maratea merita di essere Patrimonio Mondiale dell’Unesco e, quindi, dell’Umanità, non solo per testimoniare la sua radiosa bellezza naturale e la sua cultura per la vita, ma anche per testimoniare la premurosa cura dei suoi abitanti dedicata alla natura, al proprio patrimonio di bellezze naturali, per fare in modo che esso possa essere patrimonio di tutti”.