Nella storia dei dipendenti di Poste Italiane si ritrova la storia del nostro Paese. In “Ricordi di Poste”, raccogliamo le testimonianze degli ex dipendenti che scrivono alla redazione e che, attraverso i loro racconti, contribuiscono a mantenere vivo il legame tra le generazioni.
Cataldo Nigro, tra i suoi ricordi legati a Poste, riporta il racconto del primo giorno di servizio a Poste Italiane, avvenuto presso l’Ufficio Postale di Cirò Marina (Cz) il giorno 1.7.1965: “Cirò Marina – racconta Cataldo – segna la svolta nel mio futuro lavorativo in quanto assume forma giuridica ogni prestazione perché impiegato-dipendente del Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, ma anche perché matura la consapevolezza di una responsabilità chiara e primaria che ogni giorno dovrà trovare conferma con comportamenti all’altezza del lavoro da svolgere per acquistare fiducia nell’utenza e seminare credibilità per l’Amministrazione Postale”.
La dolce metà postale
Racconta anche quel giorno che “il Direttore dell’ufficio – Giuseppe Amantea – mi chiamò nella sua stanza riservata per sottoscrivere il giuramento, ad alta voce recitato in presenza di due testimoni: “Giuro di essere fedele alla Repubblica ed alle sue leggi, di adempiere il mio dovere con onestà e lealtà nell’interesse del bene comune”. Nell’aprile di quell’anno – ricorda Nigro – arrivò un ulteriore gruppetto di nuovi assunti composto da tre unità: “Dopo qualche giorno di adattamento concessi a loro dal direttore per ambientarsi e prendere coscienza del tipo di lavoro da intraprendere, mi trovo dietro le mie spalle la giovane signorina Elvira Barletta, che gustando dei pasticcini e sorridendo mi dice sottovoce: “Buongiorno. Il Direttore mi ha consigliato di seguire te se voglio imparare i servizi. Ti dispiace?””. Naturalmente le disse che non c’era problema e questo comportamento attirò in lei particolare “simpatia, fiducia e gratitudine per la piena disponibilità ricevuta e per la celerità di un esempio da memorizzare in tempo perché utile a crescere professionalmente”. “Passarono pochi anni e quella collega, minuta e garbata – spiega ancora Cataldo – diventa la madre dei miei figli e la compagna della mia vita”.
Il concorso a Roma
Un altro ricordo è il concorso per direttore di gruppo C vinto: “Venni assegnato alla succursale 116 di Roma (Quartiere Trionfale). Per mia espressa volontà e con tanta voglia di rientrare nella mia terra chiesi il trasferimento per Cirò Marina con la acquisita qualifica di Direttore Titolare, in quello ufficio dove avevo iniziato la mia avventura postale da impiegato di ruolo”.
Un filo rosso eterno con Poste
“In definitiva – conclude il ricordo di Nigro – posso affermare con viva commozione e tanta soddisfazione che il legame di appartenenza acquisito nelle Poste e con le Poste resta ancora oggi quel filo rosso che in famiglia ci fa sentire eredi legittimi e parte attiva della grande e splendida famiglia PT; tanto è vero che continuiamo ad utilizzare quel NOI delle Poste piuttosto che “quelli di Poste Italiane””.