A Calitri, centro di 4.000 abitanti in provincia di Avellino, è evidente lo stretto rapporto che esiste tra la comunità locale e Poste Italiane. In particolare, gli spazi esterni dell’Ufficio Postale, decorati con uno splendido murale del progetto PAINT, sono diventati una vera e propria piazza di socialità e cultura popolare attraverso la musica, una sorta di sala prove – “chiusa” soltanto temporaneamente per via della pandemia – in cui la “Banda della Posta” si sbizzarrisce allietando i passanti. Così si fa chiamare un gruppo di amici reso celebre da Vinicio Capossela, il cantautore originario di questi luoghi che ha portato alla ribalta i suoi conterranei facendoli esibire all’Auditorium Parco della Musica di Roma e sul palco del 1° maggio. “Quindici anni fa è passato da qui e ha ascoltato la nostra musica”, racconta Franco Maffucci. Nel liscio tramandato da generazioni c’è anche una canzone che celebra la sicurezza dei conti postali. Canio Rosario Maffucci spiega: “Il brano ha un significato profondo perché qui culturalmente si aggancia all’idea radicata ancora oggi che è quella di portare i soldi non in banca ma alla posta”.
La figura del postino
Le Poste, qui come in tanti Piccoli Comuni d’Italia rappresentano un presidio dello Stato sul territorio, una presenza familiare rassicurante nei piccoli centri del territorio. Il direttore dell’Ufficio Postale di Calitri, Pasquale De Filippis, sottolinea: “Durante il lockdown, abbiamo sempre assicurato tutti i servizi, siamo sempre stati a disposizione dei cittadini, soprattutto delle fasce più deboli”. Il murale di Calitri recupera il lato “romantico” del servizio postale. In particolare, viene messa al centro la figura del postino e del servizio garantito ogni giorno ai tempi in cui le lettere rappresentavano il mezzo di comunicazione più popolare e accessibile.
Ecco un servizio del TG Poste dedicato alla Banda della Posta di Calitri