Poste Italiane è un polo di eccellenza nelle competenze digitali e informatiche. Queste le parole dell’AD Matteo Del Fante, che è stato tra i protagonisti del convegno del 9 settembre scorso a Roma, presso la sede della Luiss, dal titolo “Italia: riprendere il filo della crescita”, organizzato da Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni). L’evento, incentrato sul tema “Una politica economica per i giovani”, ha visto in particolare focalizzare i propri lavori su quello che è stato definito “il nuovo mondo, globale, verde e digitale”.
Il ruolo dei giovani secondo Del Fante
L’AD di Poste Italiane ha voluto innanzitutto porre l’accento sull’importanza che assume oggi il ruolo dei giovani: “L’attenzione sui giovani – ha sottolineato Del Fante nel suo intervento – è il tema più importante da sviluppare, quando occorre riprendere il filo di un discorso riguardante la crescita. Oggi ci chiediamo se esiste un conflitto fra transizione ecologica e digitale e le emergenze che sono sopravvenute in questi ultimi anni: io credo che dobbiamo, anche qui, partire proprio dal ruolo dei giovani. Perché oggi le risposte che possiamo dare su queste tematiche sono differenti da quelle di ieri, anche se i temi sono molto simili. Oggi ci troviamo in un mondo in cui si sta verificando una transizione energetica in un trend di medio periodo (in questo senso, penso anche all’importanza del cambiamento climatico) e la tecnologia rappresenta l’elemento che possiamo utilizzare per fornire risposte significative ai cambiamenti. Tali risposte dobbiamo fornirle pensando innanzitutto ai giovani, sforzandoci per rispondere ai problemi presenti facendo affidamento su di loro, senza penalizzarli”.
Le politiche di ricerca e sviluppo
Per l’AD di Poste ciò significa “avere una maggiore attenzione su temi quali ricerca e sviluppo. Temi verso i quali molte aziende, oggi, non ripongono, un’attenzione sufficiente. L’aspetto paradossale è che, di ricerca e sviluppo, se ne parlava di più dieci anni fa, rispetto ad oggi. Questo tema, attualmente, è meno dibattuto. Ricerca e sviluppo sono concetti fondamentali: sono questi due elementi che, impiegando risorse privilegiate, consentono di operare quel salto tecnologico necessario alle aziende in tutti i settori. Dunque, occorre recuperare in questo senso il prezioso contributo che i giovani possono dare per l’implementazione delle politiche di ricerca e sviluppo”.
La necessità delle competenze digitali
L’incontro alla Luiss ha poi virato sul tema dei comportamenti assunti oggi dalle imprese. Più nello specifico, ci si è chiesti quali sono stati i cambiamenti posti in essere dalle aziende in virtù di alcune discontinuità palesatesi sul mercato: si pensi, ad esempio (ma non solo), alla pandemia o alla guerra in Ucraina. L’AD Del Fante ha portato all’attenzione della platea l’esempio virtuoso di Poste Italiane: “La nostra è un’azienda domestica – ha dichiarato – dunque, per noi, gli impatti sulla logistica sono stati rilevanti. Ma la nostra scommessa l’abbiamo fatta quattro anni fa, quando sono arrivato e abbiamo cercato di investire su competenze informatiche e digitali, partendo dall’assunto che l’asset principale dell’azienda non fosse tanto un asset fisico, quanto piuttosto un asset di avviamento, di fiducia dei clienti retail, di coloro che stavano cambiando la maniera di interagire con i servizi. E Poste doveva essere la realtà che li avrebbe dovuti accompagnare in questo cambiamento. Quindi, sia dal punto di vista organizzativo che delle assunzioni, abbiamo creato un polo di competenze importanti, informatiche e digitali, che ci ha anche consentito di fare una serie di acquisizioni significative. In linea generale, infatti, questo rappresenta un tema davvero significativo: non a caso, oggi si registra un deficit di circa 500mila sviluppatori che le aziende italiane sarebbero felici di assumere ma che non riusciamo ad assumere perché non ci sono percorsi formativi adeguati. Questa deve rappresentare una delle principali scommesse per il futuro”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.