Crescono gli investimenti nel settore infrastrutturale europeo e italiano, con gli aumenti maggiori che coinvolgono i settori dell’energia, trasporti e infrastrutture sociali. Questi i dati della terza edizione dell’EY Infrastructure Barometer, dai quali risulta che il 76% del campione ha investito o concesso finanziamenti nelle infrastrutture italiane.
I settori delle infrastrutture coinvolti
Come detto, gli investitori hanno aumentato la propria esposizione al settore dell’energia (+22% rispetto al 2021); a seguire trasporti (18%) e infrastrutture sociali (15%), mentre di contro sono meno attraenti i settori traghetti, settore del gas, torri di trasmissione, ciclo idrico integrato e carceri ed edifici pubblici. L’attività di M&A nel settore delle infrastrutture in Italia è prevista in crescita nei prossimi 12 mesi, con il 56% degli intervistati che pensa di aumentare i propri investimenti e ben il 73% degli investitori si attende un aumento della competizione nello stesso periodo di tempo.
Le opportunità in Italia
Tra le ragioni principali che spingono a investire nel sistema infrastrutturale italiano vengono citate le dimensioni dell’economia italiana, le opportunità presenti per colmare il gap infrastrutturale, i solidi fondamentali, i rendimenti più elevati rispetto agli altri Paesi dell’UE e la concorrenza limitata. Negativi, invece, i giudizi che riguardano i vincoli burocratici, l’incertezza politica e normativa e il rischio di contenzioso.