Dopo “la battuta d’arresto di giugno”, a luglio l’export italiano segna un nuovo aumento su base mensile, secondo l’Istat, che registra una crescita del 4,1%, trainata dall’incremento dei beni strumentali, grazie anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima. Per le importazioni c’è un incremento minore, del 3,4%. Su base annua l’export italiano sale del 18% in termini monetari ma si riduce del 4% in volume. L’import registra un incremento tendenziale del 44%.
I settori principali
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export l’Istat segnala: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+91,4%), prodotti petroliferi raffinati (+187,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+9,8%), sostanze e prodotti chimici (+22,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+9,7%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,9%). Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento sono: Belgio (+117,7%), Stati Uniti (+22,7%), Germania (+11,5%) e Francia (+10,8%). Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-36,4%). Diminuiscono anche le vendite italiane verso Svizzera (-10,8%) e Giappone (-17,7%).
Cresce l’area Ue
In generale, la crescita annua dell’export in valore è molto più sostenuta verso l’area Ue (+21,8%) rispetto ai mercati extra Ue (+14,2%). Anche su base mensile dell’export è dovuto all’incremento delle vendite verso entrambe le aree (+5,7% per i mercati extra-europei e 2,6% per l’area Ue). A luglio 2022 i prezzi all’importazione crescono dello 0,9% su base mensile e del 20,6% su base annua (era +21,5% a giugno).