Oreste, il portalettere di Rimini nelle vie di Fellini

A Rimini, città che ha dato i natali a Federico Fellini, ogni centimetro parla del grande regista, di sua moglie e dei suoi film. E del resto non potrebbe essere altrimenti, visto il fondamentale contributo che ha dato alla cultura italiana. Così, anche svolgere l’attività di portalettere in quella città può essere un modo per immergersi nel suo mondo. Ne parla RiminiToday, raccontando la storia di Oreste, 28 anni e da sei in Poste Italiane con il ruolo di portalettere presso il Centro di Distribuzione di Rimini sud, uno dei tre centri di Poste Italiane in provincia.

Con i mezzi elettrici nella città di Fellini

Come spiega l’articolo, Oreste si muove con il MyMoover, uno dei 138 mezzi a disposizione per le strade di Rimini di cui 47 del tutto green e consegna corrispondenza e pacchi tra il Borgo di San Giuliano e la zona della Marina Centro: “ogni giorno – scrive il quotidiano online – il suo lavoro e il suo sguardo lo portano ad immergersi in questo percorso felliniano. Nel 2020, al grande Maestro è stato dedicato anche un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze italiane dello spettacolo” in occasione del centenario della nascita. La vignetta riproduce un autoritratto di Federico Fellini dal “Libro dei sogni”, un diario che il regista tenne dagli anni Sessanta fino al 1990 in cui ha annotato i suoi sogni sotto forma di disegni, un viaggio nella sua sconfinata creatività”.

Consegnare la posta nel mezzo di un sogno di Fellini

“Consegno la posta da anni passando per queste strade – racconta Oreste a Rimini Today – vedere i nomi di queste vie è sempre una grande emozione. Per me, cresciuto con i racconti dei miei genitori, è un po’ come entrare nei mille universi creati da Fellini. Sono molto più di classici cinematografici e pellicole cult. Le storie narrate nei suoi film sono storie che raccontano l’Italia e gli italiani di un’altra epoca. Quando a Rimini decisero di dedicare una parte della toponomastica a Fellini era il 2008, io ero un adolescente e non conoscevo la sua arte ma amavo il cinema. Non avrei mai immaginato che un giorno il mio lavoro mi avrebbe portato quotidianamente su queste vie”.

Il racconto delle persone a cui consegna la posta

Ovviamente anche per lui, il lavoro di portalettere è sinonimo di incontro e interscambio con le persone. Fellini è di nuovo uno degli argomenti più gettonati: “Qui a Rimini sembrano abbastanza felici dell’iniziativa di dedicargli la toponomastica, ma se ne parlava di più qualche anno fa, perché è una forma di riconoscimento per un genio indiscusso, figlio della nostra città. E poi riporta a quel fascino di un tempo andato, al quale molti abitanti guardano ancora con una nota di nostalgia e romanticismo”. Non manca qualche aneddoto: “La signora di una palazzina mi ha parlato di come questo progetto sia stato notato anche dai suoi nipotini, che ora sono curiosi di scoprire per la prima volta con lei le pellicole di Fellini. Era entusiasta di poter condividere con loro un pezzo di storia italiana. Il signor Angelo mi ha parlato con gli occhi lucidi del suo amore per Fellini e della sua gioia di abitare così vicino a una via intitolata ad uno dei film del Maestro”.

“Guida” dei turisti nelle vie di Fellini

Fellini è anche l’argomento di discussione con molti dei turisti che incontra nel suo lavoro, ai quali spesso fa persino da guida: “Mi è capitato spesso di parlare con turisti – spiega Oreste al quotidiano – mi piace aiutarli a indirizzarsi verso questo percorso, possiamo dire di Amarcord. Con la maggior parte dei turisti italiani trovo una certa affinità, un po’ come me, rivedono l’Italia dei genitori e dei nonni. Anche per loro è un tuffo in un mondo parallelo, eternamente immortalato nei capolavori del regista. Spesso li ho guidati io stesso alla scoperta di queste vie, dove poi riconoscono anche loro i titoli dei film e dei personaggi che li hanno incarnati. Si fanno fotografare sotto i nomi delle vie. Dev’essere un’esperienza incredibile, forse anche più rispetto a chi qui ci vive da sempre. Molti mi parlano della vacanza in Italia come di un’esperienza unica e irripetibile. E ritrovarsi non solo in Italia, ma in quell’Italia dei film, dell’immaginazione, rende tutto ancora più magico. Come il mio lavoro”.