“Il voto delle donne” in un’esposizione filatelica alle Poste di Mestre

Prosegue fino al 30 ottobre nelle Poste centrali di Mestre, in Piazzale Donatori di Sangue, la mostra dedicata a: “Il voto delle donne, la storia di un diritto illustrata dai francobolli”. L’esposizione è stata ideata da Chiara Simon nell’ambito delle iniziative del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, che ha sede a Trieste, di cui Simon è curatrice. Coautrici del progetto anche: Simonetta Freschi, Ester Pacor, Camilla Pasqua.

Un percorso storico

Per la prima volta le Poste Centrali di Mestre aprono le porte ad un’esposizione di questo tipo trasformando l’ufficio in un luogo di condivisione culturale a disposizione della cittadinanza.  Il percorso espositivo illustra attraverso una trentina di pannelli il faticoso cammino percorso dalle donne negli ultimi due secoli per ottenere il diritto al voto in diversi Paesi d’Europa e del mondo, con un approfondimento dedicato all’Italia. I passaggi più significativi di questo percorso vengono sottolineati dalle riproduzioni delle emissioni filateliche dedicate al tema nelle varie nazioni.

Dalla Francia all’Italia

Si inizia con la Francia del XVIII secolo dove la scrittrice Olympe de Gouges pubblica, nel 1791, «La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina». Una partenza in salita, visto che proprio a causa di questo suo impegno sociale la de Gouges verrà ghigliottinata qualche anno dopo. Ma sono le donne della Nuova Zelanda a conquistare per prime, nel 1893, il diritto di voto, in anticipo anche sulle loro “cugine” australiane (1894-1902) e inglesi (1918). All’estremo opposto dell’arco temporale c’è invece l’Arabia Saudita che ha legittimato il suffragio femminile tra il 2011 e il 2015. In Europa il percorso di crescita ebbe inizio nel profondo nord, in particolare nel Granducato di Finlandia, che, nel 1906, riconobbe alle donne anche il diritto di eleggibilità. L’anno successivo fu il turno della Norvegia. Negli anni successivi il processo ha interessato anche il resto d’Europa, concentrandosi soprattutto nella seconda decade del secolo. La mostra dedica inoltre una specifica sezione alle vicende italiane, prima e dopo il 1945.

Le sorprese della mostra di Mestre

Sono molte le sorprese che emergono guardando la mappa del mondo disegnata attraverso le date di legittimazione del suffragio femminile. Ad esempio, Sud Africa, Kenya, Zimbabwe, Azerbaigian, Kirghizistan hanno raggiunto l’obiettivo prima di molte realtà europee. Significativo il caso della Svizzera che “taglierà” questo traguardo solo nel 1971.

L’impegno di Poste per la parità di genere

Poste Italiane, con questa iniziativa, conferma il proprio impegno al fianco delle donne con una serie di scelte volte al sostegno economico e all’integrazione sociale delle stesse, grazie ad una cultura aziendale libera da stereotipi di genere. Sin dalla fondazione, nel 1862, Poste Italiane ha dato lavoro a telegrafiste, portalettere, impiegate e dirigenti. Già nel 1881 le donne presenti erano più di 500, venti anni dopo più di 3.000 e nel 1911 oltre 8.000. Persone comuni, ma anche volti noti come la scrittrice Matilde Serao e Teresina Gramsci (sorella di Antonio Gramsci). Da allora la presenza femminile è cresciuta fino ai numeri di oggi. Nell’Azienda guidata da Matteo Del Fante, a livello nazionale, la percentuale delle dipendenti è cresciuta dal 54% del 2017, al 55% del 2020 e si proietta verso il 56% nel 2024. Oggi tra i direttori degli Uffici Postali il 59 % sono donne.