“Non ho fatto altro che mettere in pratica le cose che avevo appreso appena quattro giorni prima al corso di primo soccorso”. A parlare è Giuseppe, 41 anni, operatore di sportello nell’ufficio postale di Guglionesi, che alcuni giorni fa ha salvato la vita a un uomo colto da malore in un autolavaggio alle porte della cittadina molisana in provincia di Campobasso.
Il protocollo di soccorso BLS
“Mi ero appena fermato – racconta – per prendere un caffè al bar della stazione di servizio, quando ho sentito delle grida in cerca di aiuto provenienti da qualche metro più avanti, nei pressi dell’autolavaggio. Immediatamente mi sono avvicinato e ho notato un uomo a terra, immobile, e accanto una persona che gli sorreggeva la testa. Ho compreso subito gravità della situazione, perché il malcapitato aveva gli occhi bianchi rivolti verso l’alto e presentava una ferita dietro la testa dalla quale fuoriusciva molto sangue. Non ho perso tempo e sono intervenuto, secondo i passaggi individuati dal protocollo BLS (supporto di base delle funzioni vitali)”.
Pochi drammatici attimi poi la gioia
Il dipendente ripercorre quegli attimi: “Il tutto è avvenuto in pochissimo tempo. Una volta valutato lo stato di incoscienza dell’uomo e contattato il 118, ho iniziato il massaggio cardiaco attraverso le compressioni toraciche, così come previsto dalla procedura. Tre serie da 30 massaggi. Poco a poco, l’uomo ha ripreso conoscenza. Una manovra durata un minuto o poco più. ‘Dove sono’ e ‘cosa ho fatto’ sono state le prime cose che ha chiesto. È stato un enorme sollievo per tutti. Una gioia indescrivibile. E per me anche una grandissima soddisfazione ed emozione: avevo appena salvato una vita”.
La sensibilità di Poste
Così come previsto dal decreto legislativo 81/08, Poste Italiane è sensibile al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e da anni promuove campagne di informazione e sensibilizzazione, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei dipendenti. Tra i corsi di formazione previsti, quello di primo soccorso. “Da qualche anno – spiega Giuseppe – faccio parte della squadra di emergenza del mio ufficio postale e questo ruolo prevede una formazione specifica, teorica e pratica, che la nostra azienda mette a disposizione. Tra l’altro, proprio martedì scorso avevo completato l’aggiornamento del corso di primo soccorso, che insegna una serie di azioni che permettono di prestare un supporto base che in molti casi può risultare decisivo in attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati”.
Amir, cliente dell’ufficio postale
L’uomo salvato, di nazionalità pachistana, non è un perfetto sconosciuto per Giuseppe: “Si chiama Amir. Lo conosco da qualche mese, perché è un cliente dell’ufficio postale ed è capitato di scambiare qualche chiacchiera. È un lavoratore, una persona educata e tra l’altro siamo pure coetanei”. Il provvidenziale gesto è valso anche il plauso di tanti colleghi e amici: “In questi giorni – continua Giuseppe Totaro, in Poste Italiane dal 2012 – ho ricevuto tantissimi attestati di stima da parte di amici, parenti e colleghi di tanti uffici della zona nei quali ho lavorato in questi anni. Mi ha fatto particolarmente piacere ricevere la chiamata del direttore della Filiale provinciale di Campobasso, Raffale Mattera, che si è voluto congratulare personalmente per quello che ho fatto: è stato un segnale di attenzione mi ha gratificato molto”.
Ruolo sociale
Un’azione che per il dipendente assume un significato particolare: “Quello di Poste Italiane – spiega – è da sempre un ruolo sociale, che si realizza anche attraverso il contributo di noi dipendenti sul territorio e a volte va anche oltre l’aspetto professionale. Sono orgoglioso che una competenza trasversale acquisita sul posto di lavoro mi sia tornata utile al di fuori per salvare una vita. Ci tengo pertanto a ringraziare la mia azienda per la promozione di politiche in grado di generare valore condiviso tra i dipendenti e nelle comunità e il dottor Antonio Occhionero, medico rianimatore del 118 di Pescara, per la formazione ricevuta”.