È cresciuto nel 2021 il trend di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) negli appalti per l’acquisto di beni e servizi da parte dei capoluoghi di provincia: sono stati 18 (il doppio rispetto al 2020) su 89 che hanno partecipato al monitoraggio quelli che hanno adottato al 100% i parametri del Green Public Procurement, gli acquisti verdi da parte della P.A., mentre 1 su 3 li ha applicati tra l’80 e il 100%. L’anno scorso, su dati riferiti al 2020, erano poco meno di uno su tre. Emerge dal quinto rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi secondo cui la città più performante è Torino.
Il primato di Torino
Torino è al top della classifica in base ad una novità di questa edizione, ovvero al calcolo di un indicatore complessivo del Gpp che tiene conto di più elementi: da un lato, l’adozione dei Cam, dall’altro fattori come il monitoraggio interno, la formazione del personale, il rispetto della parità di genere e il livello di diffusione di conoscenza del Gpp all’interno degli enti presi in considerazione. I 18 Comuni che adottanno i Cam al 100% sono Belluno, Bolzano, Brescia, Chieti, Cuneo, Ferrara, Forlì, Imperia, Latina, Mantova, Modena, Monza, Padova, Pavia, Pordenone, Rimini, Savona e Trento.
Criticità e soluzioni
Tra le maggiori criticità che i capoluoghi riscontrano nell’applicazione dei Cam, al primo posto c’è la mancanza di formazione (46%), seguita dalle difficoltà nella stesura dei bandi (41%) e dalla mancanza di imprese (25%) dotate dei requisiti per la partecipazione a bandi che hanno integrato i Cam. Entrando nello specifico, il 98% delle amministrazioni coinvolte è a conoscenza del Gpp, in crescita rispetto allo scorso anno. I criteri ambientali più applicati sono quelli relativi all’acquisto di stampanti, di carta in risme e sui servizi di pulizia, quelli meno applicati riguardano invece l’edilizia (il 37,8%, dato in peggioramento rispetto allo scorso anno), i prodotti tessili (il 37%), l’acquisto di calzature e accessori in pelle (il 34,7%).