“Caro amico ti scrivo”, le emozioni di Poste Storie sugli approfondimenti dei giornali

Alla missione dell’Italia unita, si può ben dire che abbiano dato un sostanzioso contributo le Poste: i cambiamenti e le trasformazioni del servizio sono andati di pari passo alla storia d’Italia, dal pennino e calamaio dei primi uffici postali, con le comunicazioni del re che viaggiavano sul filo del telegrafo di palo in palo, arrestandosi lì dove iniziava il mare, sino alla forte digitalizzazione dei servizi attuali. Tutta la storia di Poste Italiane è raccontata nello Spazio Espositivo di piazza San Silvestro a Roma, nell’ambito di Poste Storie, la mostra interattiva allestita in occasione dell’importante ricorrenza dei 160 anni. Ne riferisce in un approfondimento il Venerdì di Repubblica.

La storia delle Poste, ma anche del Paese

Come spiega l’articolo, la mostra ricorda “160 anni di storia con un allestimento che include straordinari spezzoni di filmati e vecchi spot, podcast, strumenti, cartoline, libretti, vaglia, biciclette e motocicli, cassette, cappelli da portalettere, uffici da campo richiudibili, per i soldati in guerra…”. Il lavoro di ricostruzione ha tra i destinatari anche i ragazzi delle scuole che, attraverso questo materiale, possono venire a contatto con l’evoluzione del Paese. L’allestimento, come si legge, è stato realizzato seguendo il calendario: “1874, arriva la prima cartolina postale; 1876, ecco il libretto di risparmio che si apre pagando una lira (lo ritroveremo nel film Bellissima con Anna Magnani); 1911, arriva la posta pneumatica: la usano Milano, Napoli e Roma, dove viene costruita una rete sotterranea di sessanta chilometri, riscoperta in anni recenti per cablare la città”.

Poste Storie e l’anticipazione dei tempi

La storia di Poste, ma anche la storia sociale del Paese. Ed anche, per esempio, le tante iniziative che Poste Italiane ha preso e continua a prendere tuttora precorrendo i tempi. Per esempio, l’assunzione di intere squadre di telegrafiste che, scrive il quotidiano “sfidò la convinzione che il lavoro femminile minasse il focolare domestico”. Fra le altre storie che si possono trovare nella mostra, quella degli uffici di posta militare da campo della Prima Guerra Mondiale e quella della bicicletta sulla quale imparò a pedalare Felice Gimondi, gloria del ciclismo italiano, la cui madre era una portalettere e fu tra le prime ad usare una bici per le consegne.

Anziani e bambini uniti dallo stesso fil rouge

Una mostra, Poste Storie, che viaggia sul filo del tempo ed è per questo che forse i primi ad annuire quando visitano la mostra sono i più anziani, alcuni dei quali potrebbero essere stati testimoni di alcune delle situazioni rappresentate. Ma non manca, come viene spiegato, anche uno spazio per i bambini: “Per loro – conclude l’approfondimento – sono stati allestiti giochi digitali collegati alle opere di otto artisti contemporanei”.

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