Il prossimo ingresso nel mercato dell’energia di Poste è parte di una strategia di crescita che vede sempre più l’azienda come una piattaforma al servizio dei cittadini e del sistema Paese. I progetti di Poste Italiane relativi all’ingresso nel mercato dell’energia sono stati illustrati nei giorni scorsi nell’ambito della terza edizione del Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, organizzato da Regione Lombardia. Si tratta della rassegna annuale che raccoglie la voce del territorio e della società sul delicato tema della sostenibilità. All’evento ha partecipato Stefano Fumi, Responsabile Progetto Energia di PostePay, che ha parlato del percorso dell’azienda, la visione e gli obiettivi in tema di sostenibilità.
Il percorso di sostenibilità di Poste
L’offerta di Poste Energia rappresenta un tassello fondamentale nell’obiettivo dichiarato dal Gruppo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2030. In questo modo, Poste Energia entra a far parte del progetto del Gruppo, rappresentando una piattaforma innovativa e multiservizi, volta a promuovere la sostenibilità e la digitalizzazione nel Paese e a guidare i cittadini verso la transizione ecologica e digitale. In quest’ottica, occorre muoversi entro un ambito di strategia e non di tattica. Questo rappresenta il passaggio fondamentale che consente ad un’azienda come Poste di essere protagonista del cambiamento sociale, un cambiamento che va effettuato con gli strumenti della sostenibilità, non solo a livello nazionale ma anche locale, perché Poste è un’azienda fatta di persone, rappresentata dai circa di 13mila uffici sul territorio e che ogni giorno servono più di due milioni di utenti.
La Sostenibilità come pilastro di Poste Energia
Sostenibilità è anche attenzione alle persone: Poste ricopre un ruolo sociale che è emerso con ancora maggiore evidenza durante il difficile periodo della pandemia. Poste è una realtà sia fisica che digitale, dunque l’idea è stata quella di realizzare un prodotto che facesse leva su questa “fisicità”: a tal proposito, nel progetto sull’energia, ha cambiato l’approccio classico ai canali di vendita, utilizzando canali, fisici e digitali, che si attivano solo dal momento in cui è il cliente a richiederlo. La scelta nel campo dell’energia si orienterà dunque verso un unico prodotto, digitale e fisico, 100% green, con l’energia che viene prodotta in Italia esclusivamente da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili (centrali eoliche, idroelettriche e solari). Per quanto riguarda il gas, insieme a partner qualificati come Lifegate, Poste Energia è impegnata a sostenere diversi progetti volti alla decarbonizzazione e mitigazione degli impatti ambientali, attraverso l’acquisto di crediti di carbonio, come ad esempio progetti legati alla transizione energetica in Brasile, India e Indonesia. Tutto ciò, per Poste, rappresenta una scelta coraggiosa, con la prospettiva di far diventare più popolare il green che oggi, invece, sembrerebbe una scelta più adatta ad una nicchia di persone.
Poste e Agenda 2030
Diventa interessante comprendere come un attore strategico nel sistema Italia come Poste intenda contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile posti da Agenda 2030: a tal proposito c’è da dire che Poste ha iniziato già da tempo il suo impegno verso un modello di sviluppo sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale, così come descritto dall’Agenda 2030. In più, Poste sta organizzando le strategie di business nei vari settori in cui opera con una particolare attenzione ai principi di sostenibilità, attraverso un piano integrato. L’obiettivo è di generare un circolo virtuoso, in grado di far crescere l’azienda in modo responsabile e di promuovere lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Poste cambia il Pianeta
Un primo risultato significativo è quello che vede Poste nella classifica Fortune, relativa alle 50 imprese che stanno cambiando il Pianeta, grazie al loro impatto sociale e alla sostenibilità. Tra i progetti più significativi di Poste, vi è l’impegno per l’elettrificazione delle consegne, l’approvvigionamento di energia elettrica (il 95% del fabbisogno del Gruppo proviene da fonti rinnovabili) e lo sviluppo di circa 400 impianti fotovoltaici su siti di proprietà. In aggiunta, ecco anche l’introduzione di soluzioni di smart building sugli immobili (circa 2.000 edifici) e la già citata offerta Energia, che ben si integra in questo piano strategico.