Forte crescita nel 2021 rispetto alla precedente rilevazione: le attivazioni green previste dalle imprese sono state pari a 1.600.460, ossia il 38,3% in più rispetto all’anno precedente (+443.380 unità). L’incidenza dei contratti green sul totale delle nuove attivazioni è del 34,5%, leggermente in calo rispetto alla precedente rilevazione (35,7%) dimostrando che nel 2021 l’occupazione green non è stata in grado di differenziare il proprio andamento rispetto alla dinamica occupazionale generale, interrompendo il trend di crescita riscontrato negli ultimi anni.
I numeri
A fine 2021 dei 3.095,8 occupati che svolgono una professione di green job, 1.017,8mila unità sono nel Nord Ovest (32,9% del totale green nazionale), 741,2mila nel Nord-Est (23,9%), 687,9mila unità nel Mezzogiorno (22,2%) e le restanti 648,8mila al Centro (21%). Analizzando la distribuzione regionale degli occupati green nel 2021, la Lombardia conferma il suo primato sia in termini di valori assoluti (675mila unità, pari al 21,8% del totale degli occupati green nazionali), sia come incidenza degli occupati che svolgono una professione di green job sul totale degli occupati regionale (16,1%). Oltre la Lombardia, in termini relativi si distinguono per incidenza degli occupati green sul totale degli occupati della regione – superiore alla media nazionale (13,7%) – anche Emilia Romagna (15,6%), Piemonte (15,0%), Umbria (14,9%), Marche (14,6%), Trentino-Alto Adige (14,2%) e Veneto (13,8%). Andando nello specifico delle figure ricercate dalle aziende per le professioni di green jobs, emerge una domanda per figure professionali più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure, che si rispecchia in una domanda di green jobs predominante in aree aziendali ad alto valore aggiunto, afferma il rapporto osservando che a precise caratteristiche della domanda di green jobs delle imprese, il mercato del lavoro non è ancora in grado di rispondere efficacemente.