Il cicloturismo raddoppia rispetto al periodo pre-pandemia, spesa stimata sopra il miliardo

Cicloturismo in crescita in Italia, come del resto in Europa. Raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemia, a livello nazionale, il numero di quanti trascorrono una vacanza in bici, che hanno generato una spesa stimata in circa un miliardo di euro. È quanto emerge dal terzo rapporto Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) e Legambiente.

Registrate 31 milioni di presenze

Per questa edizione il report ha preso in considerazione due tipologie di cicloturisti: chi utilizza occasionalmente la bici, una platea di circa 125 milioni di presenze turistiche; e chi trascorre la vacanza sulla bicicletta. I dati Isnart si riferiscono a questi ultimi. Secondo il report nel 2022 sono state registrate in Italia circa 31 milioni di presenze riconducibili ai “cicloturisti” nel loro complesso, considerando sia le strutture ricettive sia le abitazioni private. Il fenomeno ha raggiunto il 3,6% del movimento turistico complessivo registrato e mostra una leggera flessione rispetto ai livelli pre-pandemici. La spesa turistica è di 3,9 miliardi di euro.

Vacanza attiva

All’interno di questo macro segmento, le presenze di cicloturisti “puri”, ossia coloro che trascorrono la vacanza sulle due ruote, ammontano a circa 8,5 milioni, che rappresentano il 28% dell’intero movimento cicloturistico e hanno generato una spesa stimabile in circa 1 miliardo di euro. In base ai dati disponibili, il segmento dei cicloturisti “puri” risulta aver praticamente raddoppiato la sua presenza rispetto al periodo pandemico. Il cicloturismo è una particolare declinazione della vacanza attiva. Per il 2022 si stima che la domanda attivata da questa tipologia di turismo si collochi intorno ai 68 milioni di presenze, erano 57 milioni nel 2019.