Il cinema raccontato dai francobolli. Attraverso questo piccolo oggetto negli anni sono stati raccontati pezzi di storia dell’Italia. Tra cui quella del nostro cinema. Ne parla in un approfondimento il mensile di settore Ciak.
Gli annulli sul cinema
I francobolli dedicati al cinema, come quelli dedicati a particolari eventi, hanno successo perché sono destinati soprattutto ai collezionisti internazionali che scandagliano i moderni mercati di rarità filateliche alla ricerca di una emissione dedicata a questa o a quella star mondiale, a una delle prime edizioni dei principali festival internazionali, o all’uscita di film particolarmente significativi. Un movimento che non conosce crisi e genera un movimento pari a 20 milioni l’anno, fatto di rarità comprate a caro prezzo, collezioni vendute per necessità e acquistate non solo per investimento, ma anche per passione.
Un must per i collezionisti
Come molte passioni, anche quella per i francobolli e gli annulli ufficiali legati al cinema ha il suo libro di riferimento, non a caso ricercatissima nei mercatini librari. Si chiama “Cinema fermo posta” ed è un volume di 35 anni fa, oggi reperibile soprattutto sui grandi siti di compravendita dell’usato. L’autore è Carlo Gambalonga, già vicedirettore dell’Ansa con la passione per il cinema. Il libro racconta appunto la storia della filatelia legata al grande schermo in centinaia di pagine piene di illustrazioni, riproduzioni, aneddoti, e del quale è in programma tra qualche mese una ristampa aggiornata.
Le storie legate a francobolli e Cinema
“Da Cinema fermo posta – si legge nell’articolo – apprendiamo che dagli anni ‘40 del ‘900 — l’epoca del definitivo affermarsi del cinema — le varie amministrazioni postali nel mondo hanno dedicato al cinema circa 150 emissioni”, che se unite ai cosiddetti “annulli speciali”, creano una massa tale da consentire, appunto, un viaggio nella storia del cinema. Per esempio, il 31 ottobre 1944 l’amministrazione postale degli Stati Uniti fece la sua prima emissione sul cinema creando subito un caso: il francobollo, da 3 cent, intendeva festeggiare il cinquantenario della nascita del cinema, ma in riferimento alla data del primo esperimento pubblico fatto in America da Thomas Edison, e non alla data considerata universalmente quella della nascita del cinematografo: la proiezione di alcuni fotogrammi dell’arrivo di un treno in stazione a Parigi, avvenuta il 28 dicembre 1895. Gambalonga racconta poi come dopo gli Usa, fu l’Urss ad emettere francobolli sul cinema: vi erano riprodotte scene o fotogrammi di pellicole celebri, da “La corazzata Potemkin” all’Amleto.
L’Italia: Troisi, Fellini, Fabrizi, Sordi e il cinema muto
In Italia, sul fronte dei francobolli dedicati al cinema la prima collezione risale al 1995. Nel 1996 Poste Italiane hanno proposto tre francobolli del valore di 750 lire dedicati ciascuno alla scena di un film celebre: Scusate il ritardo, con Massimo Troisi; Prima comunione, con Aldo Fabrizi, e il kolossal del muto “Cabiria”. Inoltre, quelli dedicati a Federico Fellini, Vittorio Gassman e Alberto Sordi il 28 ottobre 2010 con una tiratura pari a due milioni di pezzi.
Anche in Asia e Africa
“Da Cinema fermo posta – si legge ancora – apprendiamo anche che sono molti i Paesi ad aver dedicato francobolli al cinema nazionale: una lista che comprende, ad esempio, anche Corea ed Egitto, mentre persino la Tanzania ha voluto celebrare il mito del cinema in una serie speciale di francobolli, aperta da quello dedicato a Marilyn Monroe. Non va dimenticato che, come sottolinea l’autore del libro, “anche nel nostro Paese i collezionisti di francobolli sono ancora centinaia di migliaia”. E che anche tra di loro il cinema esercita un enorme fascino.
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