Nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid19 sono state introdotte nuove agevolazioni contributive che hanno riguardato in particolare le imprese del settore privato. Lo annota l’Inps. Tra queste la più rilevante è l’agevolazione decontribuzione Sud, misura concessa a partire dal mese di ottobre 2020 che prevede un’agevolazione contributiva per l’occupazione in aree svantaggiate del Paese. Con quest’ultimo intervento, nel 2021, i contratti di lavoro a tempo indeterminato rappresentano il 79% dell’insieme dei rapporti agevolati.
L’incentivo dell’apprendistato
Ad esclusione della decontribuzione Sud, la crescita osservata per il 2020 si fa più incisiva nel 2021 per tutte le diverse categorie di agevolazione confermando l’Apprendistato l’incentivo principalmente utilizzato (48%) seguito dai contratti a tempo indeterminato (39%). Nello stesso anno si riscontra l’aumento del numero dei lavoratori in apprendistato e delle loro trasformazioni a tempo indeterminato ma soprattutto dell’applicazione dei nuovi esoneri introdotti dalla legge 178/2020, al fine di contenere il perdurare degli effetti negativi sull’occupazione dovuti all’epidemia da Covid19. Ci si riferisce all’aumento dal 50% al 100% dell’esonero per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel biennio 2021-2022 sia con l’esonero giovani che con l’incentivo donne.
La componente maschile
Sempre nel 2021, si conferma la predominanza della componente maschile dei beneficiari di politiche attive in quasi tutte le tipologie di intervento ad eccezione delle agevolazioni per gli ultracinquantenni e le donne e per le assunzioni in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria o facoltativa, per le quali è maggioritaria la componente femminile. La differenza di genere è meno accentuata per le assunzioni con gli esoneri giovani e quasi inesistente per l’esonero di cui all.art.7 DL 104/2020. Nel 2021, per i contratti di apprendistato la fascia di età con più presenze di beneficiari si conferma quella dei giovani tra i 20 e i 24 anni, con un maggior numero di stabilizzazioni di apprendisti tra i 25 e i 29 anni. Per i lavoratori assunti con l’agevolazione prevista per gli ultracinquantenni e le donne, la maggiore frequenza si riscontra tra gli over 50.
Lavoratrici over 40
Per quanto riguarda il nuovo esonero totale donne, emerge che nei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono coinvolte soprattutto le lavoratrici con oltre 40 anni di età a differenza di quelli a tempo determinato rivolti maggiormente a donne più giovani, tra i 30-39 anni. I contratti di apprendistato, le stabilizzazioni e gli incentivi a tempo indeterminato sono presenti soprattutto al Nord del Paese (rispettivamente 56%, 61% e 59%), mentre la decontribuzione Sud, per la sua specifica finalità, trova applicazione nelle regioni del Mezzogiorno. La residua percentuale rilevata nelle aree del Centro-Nord e limitatamente al periodo gennaio-marzo 2021, riguarda i soli contratti stipulati con agenzie di somministrazione.