Progetto Schoo4Life 2.0, in partenza il secondo anno. Il progetto per contrastare l’abbandono scolastico degli studenti delle scuole superiori vede protagoniste 11 grandi aziende, fra le quali Poste Italiane, ed è coordinato da Consel Consorzio ELIS, ente non profit di formazione che raccoglie intorno a sé oltre 100 grandi gruppi e PMI. School4Life 2.0 consiste in un percorso di orientamento scolastico e professionale, nella consapevolezza che le imprese socialmente responsabili debbano farsi carico delle giovani generazioni, accompagnandole verso un futuro professionale che passa per un collegamento strutturato tra scuola e impresa. Lo scopo è offrire ai giovani una visione più diretta sul mondo del lavoro e maggiore cognizione delle proprie potenzialità. Nel suo primo anno, da marzo scorso, ha coinvolto 133 scuole di cui 87 secondarie di secondo grado (Licei e ITIS) e 46 secondarie di primo grado.
Gli elementi distintivi del piano di azione School4Life 2.0
Le linee di intervento del progetto sono innanzitutto una didattica per progetti, con gli esperti d’Azienda che – attraverso interventi tecnici – rendono gli studenti protagonisti dell’apprendimento; poi motivazione e ispirazione, con i role model e mentor dell’Azienda che portano testimonianze ai giovani e li formano sui temi SDGs e Agenda 2030. Infine, un’attenta cabina di regia sull’abbandono scolastico, con assistenza costante dei soggetti a rischio. Il programma mira anche a promuovere l’avvicinamento della popolazione studentesca femminile alle materie STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), competenze che in Italia sono ancora principalmente appannaggio dell’universo maschile, ma che determineranno sempre più le opportunità di lavoro.
Poste Italiane: un progetto contro l’abbandono scolastico
Andrea Voltolina, responsabile del progetto School4life per Poste Italiane, spiega le motivazioni che hanno spinto l’azienda ad aderire: «L’attuale mondo del lavoro è complesso e in continuo divenire, dunque il sostegno alla crescita delle nuove generazioni non può essere affidata al solo binomio sistema scolastico-famiglie, ma deve comprendere anche l’integrazione con il sistema produttivo e industriale».
L’esperienza di mentor e role model
Tra le diverse testimonianze raccolte sul progetto quella di Sabrina Brolli, una dei mentor nel primo anno: «L’obiettivo primario è aprire un ponte di dialogo per essere al fianco degli studenti e non davanti, per uno scambio autentico, a somma positiva. Un’opportunità immersiva e di integrazione generazionale» a cui fa eco Paola Romito, mentor, in ambito sostenibilità e Diversity & Inclusion: «Mi ha permesso di ricordare quell’età in cui i sogni sono il motore più forte». Adele Micheletti, che ha preso parte all’iniziativa come role model, sottolinea: «A me ha dato una grande carica lavorativa e personale. Aspettiamo le cartoline!». Anche per David Fallani, role , «è stato un piacere fare questa bellissima esperienza, che ci ha riportato nei banchi di scuola e vivere oggi, come forse eravamo noi 15-20 anni fa e nella speranza che sia passato il messaggio sull’importanza dello studio e sulla costanza di impegno nel perseguire un obiettivo di vita». Silvia Frenquelli, referente del progetto, tira le somme: «Sono felice di conoscere nuovi colleghi, la loro storia, l’interesse e l’interazione con i ragazzi, perché nella vita non si finisce mai di imparare. È un po’ come stare sempre a scuola».