Poste Italiane è da sempre attenta alle tematiche ambientali, tanto da essersi posta l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2030. Per farlo ha messo in piedi diverse iniziative, tra cui una rivoluzione totale nella propria flotta, pronta per diventare completamente elettrica. Questa transizione green della flotta aziendale più grande d’Italia ha trovato spazio tra le pagine del Corriere della Sera nello speciale Pianeta 2030.
La sostenibilità di Poste
Come spiega il Corriere, l’impegno di Poste è quello di sostituire l’intero parco veicoli con modelli di nuova generazione a propulsione elettrica, ibrida ed endotermica a basse emissioni, con l’obiettivo di arrivare a 28 mila veicoli a ridotto impatto ambientale, per ridurre le emissioni inquinanti del 40 per cento. Inoltre, il 98 per cento dell’energia elettrica utilizzata oggi da Poste, sottolinea il Corriere, è generata da fonti cento per cento rinnovabili e certificate. Questa transizione è illustrata nel piano strategico quadriennale “2024 Sustain e Innovate Plus”: “Dal punto di vista dell’impatto ambientale”, spiega Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, “abbiamo preso degli impegni precisi con il lancio del piano. E quindi andremo ancora più veloci di Parigi nel raggiungere gli obiettivi di emissioni: ridurremo le emissioni di tutta la nostra flotta del 40 per cento entro il 2025, e continueremo a costruire e a usare le energie rinnovabili per alimentare tutti i nostri centri di smistamento, le nostre fabbriche, i nostri uffici e gli uffici postali. Stiamo diventando a impatto zero”.
La comodità dei tricicli elettrici
A spiegare al Corriere della Sera cosa significhi lavorare con un mezzo innovativo e allo stesso tempo sostenibile è Maria Luisa Funaro, portalettere a Reggio Calabria. Durante il lavoro si serve di uno dei nuovi tricicli elettrici che stanno sostituendo i precedenti veicoli in dotazione. “È comodissimo: essendo a zero emissioni di anidride carbonica ci permette di andare nelle ztl e nelle zone pedonali per le consegne. Inoltre, è molto spazioso e ci consente di trasportare molte più cose. Per noi è una manna dal cielo”. Senza considerare un altro aspetto: non c’è più il pensiero di fare benzina. “Per la ricarica ci hanno montato delle colonnine davanti all’ufficio”, spiega ancora Funaro. “Noi li riattacchiamo dopo il giro di consegne e poi li riprendiamo il giorno successivo”.
I numeri della flotta
Il gruppo, si legge ancora nell’articolo, è passato dall’11 per cento di mezzi verdi del 2016 al 15 per cento del 2021: al 31 ottobre 2022 Poste ha inserito 14 mila nuovi mezzi, di cui circa 1.300 elettrici, 6.400 ibridi e la restante parte a basse emissioni. Il numero delle colonnine elettriche per la ricarica è salito a 3.200 unità, anche se Poste punta ad installarne circa 6mila. La nuova flotta green determinerà una riduzione di anidride carbonica pari a quella di circa 80 mila alberi. Ma i nuovi mezzi, oltre a essere importanti in un’ottica di incrementare la sostenibilità ambientale dell’azienda, sono anche più sicuri per il conducente e – come confermato da chi li usa ogni giorno durante il lavoro – anche più capienti, grazie ad allestimenti speciali.
Il valore per la collettività
La nuova flotta sostenibile, secondo i dati dell’azienda riportati nell’articolo, produrrà valore per la collettività pari a un incremento di 25 milioni di euro rispetto alla flotta tradizionale, se si considera il totale periodo di operatività. Di questi, l’80 per cento è rappresentato dai danni evitati grazie all’impatto ambientale ridotto che è legato alla riduzione delle emissioni di CO2 del 40 per cento (pari a 2.500 automobili in meno in circolazione). Il restante 20 per cento deriva dalla somma di costi evitati grazie a una congestione stradale minore e alla crescente sicurezza dei nuovi mezzi green. Poste Italiane prevede inoltre il mantenimento dei veicoli stessi (comprensivo di lavaggio e sanificazione dei mezzi) e delle giornate di tutoring per insegnare ai lavoratori come usarli al meglio nel lavoro di tutti i giorni.