All’interno del Palazzo di S. Silvestro, sede dello spazio interattivo “Poste Storie” dedicato ai 160 anni dell’Azienda, otto artisti contemporanei sono stati chiamati ad interpretare i valori strategici dell’Azienda, offrendone un’interpretazione nuova e personale attraverso linguaggi visivi differenti. All’interno dell’Area dei Valori, curata da Renato Fontana, i lavori di Marco Brancato, Krayon, Nazario Graziano, Riccardo Guasco, Adriano Attus, Chiara Riva, Krayon, Gummy Gue guidano il visitatore in un percorso che, anche grazie alla realtà aumentata e da forme di interazione fisica, permette di relazionarsi con le opere anche in maniera ludica, vivendo un’esperienza unica e personale.
Le opere e gli artisti
Ognuno degli artisti ha realizzato infatti un’opera ispirata ai pilastri di Poste. Il pixel artist Krayon si è “occupato” di integrità e trasparenza e la sua creazione viene riassunta così: “Il diamante è l’elemento naturale che meglio di ogni altro riesce a coniugare queste due qualità, apparentemente contrapposte. Durezza, coesione e stabilità, purezza, ne dichiarano il valore. E, non a caso, nella lingua italiana si indica con l’espressione “punta di diamante” proprio l’elemento di maggiore eccellenza o forza”. L’illustratore Marco Brancato si è invece ispirato al pilastro di valorizzazione delle persone, con un tratto espressionista per un universo composito e variegato di lavoro, crescita personale e svago: “Uno spaccato non utopico, ma effettivo, in cui il talento si accompagna alle possibilità”. Un altro illustratore, Riccardo Guasco, ha invece realizzato “una cartolina estesa, tra campanili e piazze storiche, tra squarci naturalistici mozzafiato e luoghi della memoria collettiva” per il valore al territorio.
Urban art e grafica
Nazario Graziano, collagista e graphic designer, ha seguito un percorso misto, tra fotografia e illustrazione, una combinazione visiva tra bidimensionalità e tridimensionalità, per raccontare un’evoluzione in cui ogni italiano si può riconoscere, con sentimenti che vanno dalla nostalgia allo stupore. Quindi la transizione green vista da Gummy Gue, urban artist, che ha usato una palette speciale che richiama i due colori associati per eccellenza al rispetto ambientale, il verde e l’azzurro, i quali si compongono proprio a partire dal giallo e dal blu corporate. Per il pilastro di diversità e inclusione, la visual designer Livia Massaccesi ha puntato sull’aspetto multiforme dell’umanità come elementi di ricchezza, in un universo di possibilità e mix costantemente in movimento, tra biometria, simboli, stili e colori.
Parole e colori
Chiara Riva, calligrafa, ha riassunto così la customer experience: “Le parole sono sinonimo di cura, si trasformano in azioni che le riflettono, per strutturarsi anche in comportamenti, prima individuali poi collettivi. Mantra verbali ma anche mantra visivi, per rafforzarne il significato”. Infine, il lavoro del designer Adriano Attus sulla finanza sostenibile come unità modulare che pervade tutte le scelte, sia strategiche che tattiche. Le buone pratiche come elemento di costruzione di un futuro migliore di cui tutti possiamo essere artefici e promotori, nessuno escluso.