Nel 2021 sono aumentati sia i titoli pubblicati (+11,1% sul 2020) sia le tirature (+11,7%). Resta sostanzialmente stabile il prezzo medio di copertina mentre un editore su tre dichiara un aumento del fatturato rispetto all’anno precedente. Ad aver letto almeno un libro nell’ultimo anno è il 40,8% della popolazione di 6 anni e più, valore in linea con quello del 2020 (41,4%). Il 69,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 12,1% solo e-book o libri on line, lo 0,5% ascolta solo audiolibri mentre il 18,2% utilizza più di un supporto per la lettura (libro cartaceo, digitale, audiolibro). L’emergenza pandemica ha influito sul comparto editoriale e sulla produzione libraria. Considerando le imprese e gli enti che hanno come attività principale l’edizione di libri a stampa , tra il 2019 e il 2021 sono diminuiti gli editori attivi (-10,1%) ma è aumentata la loro produzione, in termini sia di titoli pubblicati (+8,2%) sia di copie stampate (+3,7%). Lo riferisce un’indagine dell’Istat.
Comparto polarizzato
Il settore editoriale italiano si conferma storicamente come un comparto polarizzato, composto da una pletora di operatori di piccole e piccolissime dimensioni e da un nucleo ristretto di medi e grandi marchi editoriali. Il 53,4% degli editori attivi nel 2021 (1.534 in tutto) è classificato come ‘micro-editore’ (con una tiratura annua non superiore a 5mila copie), il 37,4% come piccolo editore (tiratura massima di 100mila copie), il 6,7% come medio editore (tiratura non superiore a un milione di copie) e solo il 2,5% è classificato grande editore (tiratura superiore a un milione di copie).
Una platea ampia e variegata
I ‘grandi’ editori realizzano quasi un terzo (30,5%) della produzione libraria in termini di opere pubblicate e tre quarti (76%) in termini di tiratura. Accanto agli operatori di maggiori dimensioni, l’ampia e variegata platea di micro, piccoli e medi editori contribuisce per il 69,5% all’offerta dei titoli pubblicati e per quasi un quarto (24%) alla tiratura. In media, se i micro e i piccoli editori hanno pubblicato nell’anno rispettivamente 9 e 54 titoli, i medi editori hanno prodotto 239 opere librarie e le grandi case editrici 706. Con 90.195 opere librarie pubblicate, il 2021 è caratterizzato da una forte ripresa della produzione editoriale, non solo nel confronto con il primo anno segnato dal Covid-19 (+11,1% rispetto al 2020) ma anche rispetto alla situazione precedente (+8,2% sul 2019). L’incremento delle opere riguarda soprattutto la pubblicazione di ristampe (+14,2% sul 2020) e le prime edizioni (+13,5%) mentre risultano in rilevante diminuzione le edizioni successive (-18,4%).
Quantità di copie stampate
L’aumento della produzione è ancora maggiore se misurata in termini di quantità di copie stampate: con oltre 200 milioni di copie stampate nel 2021, l’incremento della tiratura è pari a +11,7% rispetto al 2020 (+3,7% sul 2019) e ha interessato soprattutto le ristampe (+21,1%) e le prime edizioni (+10,3%). Il maggiore incremento riguarda l’editoria per bambini e ragazzi: +17,7% le opere pubblicate e +5,6% le copie stampate. Le opere scolastiche mostrano invece un disaccoppiamento tra la contrazione della quantità di titoli pubblicati (-14,6%) e la dinamica crescente della tiratura (+32,9%). La quota di invenduto, pur rimanendo una caratteristica del mercato editoriale italiano, si ridimensiona: il 21,4% degli operatori del settore dichiara giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati (24,8% nel 2020). Tale quota è maggiore per i micro (25,3%) e i piccoli editori (17,4%) e molto più contenuta per i medi (7,8%) e per i grandi editori (5,2%) che hanno una maggiore capacità di programmare la produzione editoriale.
Il dominio della varia
I libri del genere ‘varia’ dominano l’offerta editoriale (81,0%), quelli per bambini e ragazzi costituiscono il 9,9% dei titoli pubblicati, le opere scolastiche il 9,1%. In termini di tiratura, le opere scolastiche e quelle per bambini e ragazzi coprono una considerevole quota di mercato: il 28,2% della tiratura complessiva è riconducibile all’editoria scolastica e quasi una copia stampata su cinque è un libro per bambini o ragazzi (19,0%), ma oltre la metà delle copie stampate (52,8%) appartiene alla categoria di ‘varia’.