Su 961mila lavoratori domestici regolari censiti dall’Inps nel 2021, 672mila sono stranieri, circa il 70% del totale. Sebbene la nazionalità maggiormente rappresentata sia quella romena (con 145mila addetti impiegati nel comparto) è però la componente non comunitaria a prevalere: su 672mila lavoratori stranieri, infatti, solo 158mila sono originari di Paesi appartenenti all’Unione europea (Romania e Polonia) a fronte di ben 514mila che provengono da paesi non Ue. È questa la fotografia scattata da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di Lavoro Domestico, contenuta nel Dossier Statistico Immigrazione 2022 realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos.
Il primato ucraino
Nel dettaglio, con 95mila lavoratori impiegati nel 2021 nel comparto domestico, è l’Ucraina la nazionalità più rappresentata nella componente non comunitaria. Un dato questo presumibilmente destinato a crescere nel 2022, come conseguenza del conflitto russo-ucraino scoppiato a febbraio del 2022, che ha portato tanti profughi, in maggioranza donne, a rifugiarsi in Italia.