L’Italia, oltre a essere in testa in Europa per fondi stanziati per il PNRR (circa 191,5 miliardi di euro), si posiziona al primo posto nella classifica degli Stati membri per risorse già erogate, con 66,8 miliardi di euro. Seguono la Spagna (31 miliardi di euro) e la Francia (12,5 miliardi). Per quanto riguarda la distribuzione dei fondi, risulta evidente come la sostenibilità energetica e ambientale sia un asse portante del Piano: le missioni 2 e 3 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” insieme costituiscono circa il 44% della dotazione complessiva, ovvero quasi 85 miliardi di euro.
Il primato del Lazio
A livello regionale, a primeggiare in valore assoluto è il Lazio con 12,1 miliardi di progetti candidabili al PNRR per la transizione ecologica, seguito dalla Campania (con 9,4 miliardi) e dalla Lombardia (7,5 miliardi). In pole per quota di investimenti rispetto all’importo totale dei progetti candidabili è invece l’Emilia-Romagna, dove più della metà del volume economico delle proposte di finanziamento è destinato a politiche green (52%), seguita da Basilicata (50%) e Lazio (48%). In generale, il nostro Paese finora ha tenuto pienamente il passo degli impegni assunti in sede europea, avendo raggiunto gli obiettivi definiti nei tempi previsti. Maggiore lentezza si evidenzia, però, nella spesa dei finanziamenti ottenuti: sono già diversi i casi di proroga della scadenza di avvisi e bandi.
Gli altri Stati
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto dal titolo “Italia, domani? Le sfide del PNRR tra sostenibilità e transizione energetica” elaborato dal team di ricerca dell’Istituto per la Competitività (I-Com) e curato dal presidente dell’Istituto Stefano da Empoli e dal direttore area Energia Michele Masulli. Lo studio è stato presentato oggi nel corso di un convegno pubblico nell’ambito dell’Osservatorio SostenibilItalia, l’iniziativa di monitoraggio sull’attuazione del PNRR. Attualmente tutti i 27 Stati membri hanno presentato il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione europea. Sei Paesi (Irlanda, Polonia, Ungheria, Svezia, Bulgaria e Paesi Bassi) non hanno ricevuto la quota di prefinanziamento, mentre nove hanno conseguito la prima tranche di pagamenti. L’Italia ha già ricevuto anche la seconda rata per aver raggiunto con successo i 45 traguardi e obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022, affermandosi come il paese europeo che a oggi risulta avere ricevuto la somma più ingente con circa 66,8 miliardi di euro già erogati, di cui 28,9 in sussidi e 37,9 in prestiti. Seguono poi la Spagna con circa 31 miliardi di euro a titolo di sovvenzioni e la Francia con 12,5 miliardi.