Eletta Savarino, referente studi e analisi economiche del Centro Studi di Gruppo di Poste Italiane, ha spiegato nel corso della “Bussola del Risparmio”, l’appuntamento dedicato ai temi economici del Tg Poste, le aspettative su tassi e inflazione per il 2023.
La situazione negli Stati Uniti
Nel corso dell’intervista si è parlato anche degli Stati Uniti, dove l’inflazione sembra dare segni di rallentamento e quindi la banca centrale americana ha optato per un rialzo più moderato dei tassi. “L’inflazione degli Stati Uniti – spiega Savarino – dà segnali di rallentamento” anche se “questo rallentamento non è ancora uniforme, ma più visibile nei beni rispetto ai servizi”. Un risultato che, comunque, “fa ben sperare per un consolidamento del trend di discesa dell’inflazione, che comunque necessiterà di alcuni trimestri per tornare più vicina al target della FED”. “Questa fondamentalmente – sottolinea la referente – è la motivazione che ha spinto la Fed a moderare il passo dei rialzi a dicembre e a tornare sui 50 punti base. La politica monetaria restrittiva continuerà, guardando sia alla lotta all’inflazione, sia ad un ciclo economico che sta rallentando: un rallentamento che potrebbe anche approfondirsi nei prossimi mesi in ragione del totale dispiegarsi degli effetti dei rialzi sui tassi già effettuati dalla Fed sull’economia reale”.
L’anno passato, tra inflazione e conflitto
Il 2022, secondo l’esperta, “è iniziato con una buona ripresa in uscita dal COVID”, anche se poi il conflitto “ha arrestato violentemente la ripresa con le sue innumerevoli conseguenze”, come “l’ulteriore rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche e quindi il forte impatto negativo sull’inflazione e sul reddito reale delle famiglie”. “Abbiamo assistito ad una reazione energica delle banche centrali e, quindi, ad un forte restringersi delle condizioni monetarie, che ha chiamato indirettamente in causa anche le politiche fiscali al lavoro con una serie di misure espansive per calmierare gli effetti negativi e supportare i sistemi economici”. Il risultato, secondo Savarino, è sotto gli occhi di tutti: “è chiaramente un ciclo economico in rallentamento che sta scivolando verso una fase di stagnazione, che potrebbe diventare una recessione, seppur temporanea e contenuta nell’entità, per quei paesi che maggiormente soffrono l’impatto di questi fenomeni”.
Le previsioni per il 2023
Il 2023, per Savarino, “sarà un anno complesso, con un livello di incertezza ancora elevato e quindi con una visibilità limitata”. Al centro dello scenario previsto dal centro studi ci sono: un ciclo globale in rallentamento; un’inflazione in discesa verso livelli comunque ancora elevati, ma meno distanti dai target delle banche centrali; politiche monetarie ancora restrittive”. L’economista sottolinea che non bisogna dimenticare che “il 2023 è un anno importante anche politicamente: ci sono elezioni in Polonia e in Ungheria, ed è un anno pre-elettorale per gli Stati Uniti, dove si aspettano le presidenziali del 2024. Il prossimo sarà quindi un anno in cui la politica ma anche la geopolitica rimarrà centrale, vedi le tensioni Usa- Cina”. “La buona notizia – rassicura Savarino – è che “noi ci saremo, valuteremo e monitoreremo gran parte di questi fenomeni da vicino e quindi, di volta in volta, saremo con voi per cercare di anticipare e valutare l’evoluzione dei fenomeni più rilevanti”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.