solidarietà

Continua ad avere un grande successo l’iniziativa di solidarietà “Valori Ritrovati”, che vede protagoniste Poste Italiane e la Caritas. L’obiettivo di questa collaborazione è quello di recuperare i pacchi abbandonati e destinati al macero, a beneficio delle persone più bisognose.

L’impegno insieme alla Caritas

Sono oltre 120 le tonnellate di pacchi abbandonati e recuperati da Poste Italiane nel corso di questo progetto di economia circolare. L’iniziativa “Valori Ritrovati” è nata nel 2019 con lo scopo di dare nuova vita a quei pacchi che non possono essere recapitati al destinatario né riconsegnati al mittente per svariati motivi: “Invece di essere destinati al macero, come avveniva prima, vengono donati alla Caritas di Roma”, racconta Paola Aversa, segretario generale della fondazione Caritas della capitale. Ogni anno sono circa 35.000 i pacchi anonimi o abbandonati contenenti ogni tipo di oggetti, tra vestiti, giocattoli e addirittura oggetti musicali e che, dal 2019, vengono consegnati alla Caritas, favorendo in questo modo la cultura del riuso.

Il valore della solidarietà

Massimiliano Monnanni, responsabile sociale d’impresa di Poste Italiane, spiega che “in questi anni, insieme alle Caritas diocesane, quindi tramite la rete degli empori della solidarietà, siamo riusciti a recuperare oggetti e indumenti per un valore complessivo superiore ai 500 mila euro. Questi beni sono stati trasformati o in risorse economiche, attraverso dei mercatini della solidarietà, destinate a loro volta a progetti di reinserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati, oppure distribuiti a persone in situazione di svantaggio o di disagio sociale attraverso la rete degli empori”.

Dipendenti e volontari

Protagonisti di questa iniziativa sono anche i dipendenti di Poste, che partecipano come volontari. “Sono entrata quasi all’inizio come volontaria – racconta Daniela, dipendente di Poste Italiane –. È nato un po’ come gioco, ma un gioco che poi ti prende. È una cosa che fa più bene a te che agli altri”. “Quando l’azienda ha chiamato – aggiunge Stefania, anche lei dipendente di Poste – abbiamo risposto con tanto entusiasmo perché tutti questi articoli, che venivano abbandonati e purtroppo destinati al macero, adesso ritrovano non una sola ma tante vite, grazie a questo progetto. È un’esperienza bellissima che ci arricchisce tanto”.