Vialli

Lo ha chiamato “l’ospite indesiderato”, non un nemico contro cui combattere ma un compagno di viaggio che nessuno vorrebbe avere e che si augurava che si sarebbe stancato di lui. Così non è andata, purtroppo. Quando nel 2017 Gianluca Vialli ha scoperto di avere un tumore al pancreas, notoriamente fra i più aggressivi, ha vissuto comprensibilmente uno choc, come ha confessato nel suo libro “Goals”: “I miei occhi sono gialli. E il dottore mi dice: ‘Si fermi Gianluca’. Lo guardo dubbioso. Perché mi devo fermare? La mia vita è un continuo movimento tra Londra, Milano, la BBC, Sky, la mia famiglia, i miei colleghi, i campi da golf, gli amici. Cosa devo fermare? La risposta me la dà la risonanza magnetica: ferma tutto Luca”.

Il maglione sotto la camicia

Vialli ne parla con la moglie, l’ex modella Cathryne White Cooper, lo dice alle figlie Olivia e Sofia, affronta un’operazione e i primi due cicli di chemioterapia. Decide presto di parlarne pubblicamente: “Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene. E ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano”. La forza e il coraggio di Vialli nel dichiarare il proprio stato sono di esempio. La sua non è una lotta per uccidere il cancro, ma una sfida per cambiare sé stesso: “La vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo – racconta Vialli in un’intervista al Corriere della Sera – Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade”.

Vicino ai giovani

Vialli, già amatissimo dai tifosi per i suoi trascorsi sportivi, diventa un simbolo universale. Da molti anni Gianluca, insieme all’amico Massimo Mauro, sostiene la ricerca scientifica contro la SLA, la malattia degenerativa che ha colpito più di un calciatore. Vialli telefona a Fedez, quando il cantante scopre di dover essere operato a causa dello stesso male dell’ex calciatore. Il rapper lo ringrazia pubblicamente sui suoi seguitissimi social: “Fino a qualche giorno fa non ci conoscevamo nemmeno, poi una telefonata pochi giorni prima dell’intervento che difficilmente dimenticherò”. Nella serie di Netflix “Una semplice domanda”, ad Alessandro Cattelan, in una intervista sul campo di golf – un’altra delle sue passioni – Vialli parla ancora con profondità della malattia: “Spero di vivere il più a lungo possibile, però mi sento molto più fragile di prima e ogni comportamento mi porta a fare questo ragionamento, cioè: ‘È la cosa giusta che sto mostrando alle mie figlie?’. In questo senso, cerco di essere un esempio positivo, cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva attraverso la quale tu guardi la vita. Cerco di spiegare loro che non devi darti delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorarti ogni giorno, devi ridere spesso e aiutare gli altri. Secondo me, questo è un po’ il segreto della felicità”. Una saggezza che ci mancherà.