In un futuro molto prossimo le carte di pagamento di Poste Italiane saranno composte da plastiche provenienti dagli oceani. Il cambiamento dei materiali che il Gruppo sta chiedendo ai suoi fornitori, già impegnati a innalzare al 70% la percentuale di plastiche riciclate nelle buste dell’e-commerce, è un esempio della serietà e della concretezza con cui Poste sta applicando i principi ESG al proprio business e ai propri prodotti, costruendo insieme agli stakeholder un percorso sempre più attento alla sostenibilità. Marcello Grosso, Responsabile Sviluppo Sostenibile, Risk e Compliance di Gruppo, sottolinea l’importanza del dialogo con gli stakeholder, attraverso i quali Poste Italiane individua le priorità e i temi materiali su cui concentrarsi di anno in anno. Per esempio, negli scorsi anni, è stata data una grande enfasi ai temi della trasparenza, così come della sicurezza dei lavoratori, della diversity, dell’inclusion e della riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Questo dialogo deve però essere continuo ed evolversi nel tempo, attraverso un ascolto costante delle segnalazioni.
I criteri ESG
Grosso ha evidenziato anche l’attenzione di Poste nel rispetto dei criteri ESG, rappresentati dagli otto pilastri del piano strategico. L’impatto effettivo dell’attività dell’azienda è garantito anche da una misurazione sempre aggiornata, che tenga conto sia dell’engagement esterno che dei rischi e delle opportunità per il gruppo. Inoltre, per ogni ambito della sua strategia, Poste si è impegnato a garantire un report puntuale e accessibile agli stakeholder.
Poste e i suoi fornitori
Francesco Russo, Responsabile degli Acquisti del Gruppo ha messo in evidenza l’attenzione di Poste nella scelta delle sue controparti, come testimonia anche l’attenzione ai materiali e al riciclo della plastica. Poste ha infatti iniziato ad inserire una serie di criteri non finanziari di valutazione all’interno delle gare di acquisto. Nel 2022, nell’80% delle gare è stato inserito almeno 1 criterio in ambito ambientale, nell’85% uno in ambito sociale e nel 65% uno in ambito governance. In totale, il 75% delle gare presenta almeno un criterio in due ambiti di sostenibilità. Inoltre, se fino al 2021 Poste assegnava 10 punti ai criteri di sostenibilità nella valutazione delle gare, a partire dal 2022 questa quota è raddoppiata, arrivando a 20 su 70. L’obiettivo di Poste, nel futuro, è quello di creare un database di tutti i criteri utilizzati in gara, garantendo ai buyer quindi la conoscenza dei requisiti richiesti.