All’interno del Palazzo di San Silvestro, sede dello spazio interattivo “Poste Storie” dedicato ai 160 anni dell’Azienda, otto artisti contemporanei sono stati chiamati ad interpretare i valori strategici dell’Azienda, offrendone un’interpretazione nuova e personale attraverso linguaggi visivi differenti, all’interno dell’Area dei Valori, curata da Renato Fontana. Tra loro anche la designer e calligrafa Chiara Riva, che si è dedicata al tema della customer experience.
La diversità come vantaggio
Postenews ha parlato con Chiara Riva dell’esperienza di Poste Storie e del concept che l’ha guidata in questa opera artistica. “Mi ha molto emozionato la possibilità di partecipare a questo progetto e ringrazio Renato Fontana per avermi dato questa chance – spiega – Inizialmente ero un po’ un’anomalia, perché rispetto ad altri partecipanti, che sono soprattutto artisti, io mi occupo di lettering e calligrafia. Questa diversità però l’ho vista come un vantaggio, perché avevo la possibilità di trasmettere concetti in modo diverso e di arrivare a un livello emozionale, tramite le parole e al modo in cui sono scritte”. Il contributo di Chiara Riva è stato come far lavorare insieme le parole, interpretandole. “L’idea era riuscire a far vivere in un unico quadro concetti diversi, dando valore a ogni singola parola”.
Lo studio sul campo di Chiara Riva
Prima di mettersi all’opera, la designer si è documentata “sul campo”: “Sono andata a visitare il museo delle Poste di Piazza Bologna, lì ho fotografato qualsiasi cosa possibile, perché volevo inserire dei riferimenti alla tradizione di Poste, creare un fil rouge all’interno del lavoro e una continuità con il lettering. In particolare, per una delle parole chiave (apertura, ndr) il carattere è ispirato a degli stencil utilizzati sui sacchi di iuta della posta”. Anche l’utilizzo dei baloon per le parole “Ascolto” e “Risposta” vuole “simboleggiare la modernizzazione dei servizi online di Poste, dando un senso di messaggistica. Nella parola ‘Puntuale’, infine, ho usato un lettering che si usava tantissimo nella compilazione di documenti postali di inizio ‘900”.