Urso

“Voi sindaci sapete quanto importante sia la digitalizzazione, fenomeno in grado di ridurre i divari sociali che ancora esistono e potrebbero amplificarsi. Con questo progetto vengono messi a disposizione tutti gli strumenti per la massima inclusione sociale, come dimostra la vostra presenza numerosa”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Questa è la giusta direzione in un contesto globale e di sfida che mette in discussione i nostri principi”, ha proseguito.

Borghi e identità collettiva

“L’immagine e lo slogan scelti da Poste è quello che il governo si deve fare partecipe oggi, dai piccoli centri si fa grande l’Italia”, ha continuato Urso, oltre a sottolineare che “questo è evidenziato dalla denominazione dell’ex Mise, oggi Imprese e Made in Italy. Cos’è se non un prodotto realizzato proprio nei piccoli borghi italiani. È il riconoscimento dell’identità collettiva italiana, dove il consumatore globale ne riconosce cultura, stile e modello di vita”. “Quei prodotti sono infatti realizzati spesso nei piccoli borghi – ha dichiarato – Identificare questa eccellenza è una nuova sfida appena aperta, con il nuovo regolamento europeo sull’identità collettiva per i prodotti artigianali e dell’industria. Come nel caso del riconoscimento delle identità geografiche”.

Il ruolo dei sindaci

Il ministro ricorda anche il ruolo dei sindaci: “Con voi dobbiamo lavorare per riconoscere i prodotti collettivi, anche per i prodotti artigianali e industriali. Serve a valorizzare il territorio. Questo progetto Polis di Poste si identifica proprio in questa visione, la cui realizzazione è stata iniziata dal mio predecessore Giorgetti, che ringrazio, che non a caso oggi è ministro dell’Economia”.

Polis nei piccoli centri urbani

Polis avvicina al digitale e avvicina ai servizi, che spesso sono diventati difficili per chi non abita in grandi centri urbani – ha affermato nel suo intervento – Polis sopperisce anche alle cosiddette aree bianche, che siamo impegnati a colmare con il progetto rete nazionale che deve servire fino all’ultimo borgo, oltre ad essere un mezzo di contrasto allo spopolamento dei piccoli comuni, un’emergenza per tutta l’Italia, e anche al potenziamento dei servizi di qualità della vita, sviluppo sostenibile e tutela del paesaggio”. Rivolgendosi ai sindaci, il ministro ha evidenziato come siano “in prima linea e sapete meglio di altri come tutelare le specificità del territorio, una forza in questa fase di deglobalizzazione”. “Da oggi – ha annunciato – ci sarà lo sportello unico di prossimità per i servizi pubblici, sulla piattaforma multicanale di Poste Italiane. Poste è anche un luogo di aggregazione, forza e condivisione nei borghi”.

Il futuro del progetto Polis

“Quello di oggi è un messaggio di fiducia e speranza, corroborato dalla piena rete a banda larga, per i borghi è necessario cogliere l’opportunità della transizione sostenibile – ha spiegato – Con il Covid c’è stata un’accelerazione, dobbiamo cogliere questa accelerazione e anche con il lavoro a distanza presidiare e vivere borghi della nostra Nazione”. “Polis è un progetto ambizioso – ha detto Urso in conclusione – Non poteva esserci scelta migliore del nome, secondo una concezione classica di cosa sia l’integrazione, espressione di libertà nel villaggio globale. Grazie a Poste e alle Pubbliche Amministrazioni impegnate nel progetto, altre amministrazioni dovranno unirsi nei prossimi mesi in questo partenariato pubblico-privato. Servono nuove iniziative in cui il Sistema Italia possa rafforzarsi. Solo insieme possiamo porre le basi per ottenere il massimo risultato come persona e come comunità in crescita”. Il suo saluto è stato dedicato alla bellezza dei borghi e al loro ruolo nel futuro: “Le immagini dei borghi sono straordinarie, sappiamo cosa possiamo indicare al mondo del nostro saper fare. Ne sono consapevoli gli altri, in Europa e nel mondo, questo è il nostro modello. Questa è la forza della nostra Italia”.

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