“Nel giro di un paio di mesi i primi sportelli unici apriranno in alcuni comuni italiani con meno di 15 mila abitanti. Lo sportello unico sarà collocato presso un ufficio postale e gli abitanti potranno richiedere in quel medesimo luogo una quantità di importanti documenti e certificati che i cittadini residenti in una grande città continueranno, invece, a dover richiedere presso cinque o sei amministrazioni diverse (se basta)”. Così il Sole 24Ore presenta il progetto Polis di Poste Italiane, definendola una “rivoluzione” da 1,12 miliardi di euro, finanziata con 800 milioni attraverso il piano complementare del Pnrr e per il resto da Poste, che prevede di realizzare in 6.933 uffici postali in comuni sotto i 15 mila abitanti uno sportello unico in cui saranno erogati una serie di servizi della pubblica amministrazione ora sparsi tra vari uffici.
Cosa si potrà chiedere
Tra i documenti che si potranno richiedere presso lo sportello unico, sottolinea il quotidiano economico, ci sono la carta identità elettronica e il passaporto. E poi certificati di stato civile e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto di armi. Questi servizi sono di norma gestiti dal ministero dell’Interno. Di competenza dell’Agenzia delle Entrate, ma accessibili presso lo sportello unico, la richiesta di riemissione di codice fiscale, estratto conto posizioni debitorie, visura planimetrie castali, esenzione canone Rai, deleghe soggetti fragili. Poi ci sono certificati giudiziari (ministero della Giustizia). L’ Isee, l’estratto contributivo, il modello Obis per i pensionati, la certificazione unica che oggi vanno richiesti all’Inps. E ancora – sottolinea il Sole – rilascio patente nautica, denuncia e richiesta duplicati patente (ministero per le Infrastrutture). Nei comuni presso i quali saranno realizzati questi sportelli unici basterà recarsi presso l’ufficio postale per poter richiedere questi servizi.
I primi 20 sportelli
Quali sono i primi comuni a partire? I primi tre prototipi sono stati realizzati a Fara in Sabina, Campagnano di Roma e San Felice Circeo. Ma tra i primi comuni nei quali sarà realizzato lo sportello unico, il Sole cita Tolmezzo (Ud), Lamon (Bl), Calolziocorte (Lc), Gattico-Veruno (No), Taggia (Im), Colecchio (Pr), Alto Remo Terme (Bo), Borgo a Mozzano (Lu), Magione (Pg), Cepagatti (Pe), Macchiagodena (Is), Piedimonte Matese (Ce), Bernalda (Mt), Cetraro (Cs), Aragona (Ag). “Per le realtà locali si tratta di un beneficio enorme – prosegue l’analisi – Gli abitanti del comune di Balme, in provincia di Torino, ad esempio, hanno il tribunale a una distanza di 65 chilometri, l’Inps a 39 chilometri, i carabinieri a 12 chilometri. Per ottenere 8 certificati oggi devono percorrere 241 chilometri. In futuro non sarà più così”.