“Poste Italiane ha scelto di essere vicina ai piccoli comuni”. Con queste parole Caterina Campani, sindaco del comune di Barga in provincia di Lucca, ha riassunto uno degli aspetti fondamentali del progetto Polis, presentato alla Nuvola di Roma, alla presenza di sindaci da tutta Italia. Il progetto Polis darà un nuovo volto a 7.000 uffici postali di centri con meno di 15.000 abitanti, fornendoli di uno Sportello Unico digitale di prossimità attivo 24 ore su 24, dove poter accedere ai servizi della PA.
Lotta allo spopolamento
Diversi amministratori locali, tra cui Simona De Caprio, sindaco di San Pietro Avellana, e Paolo Santachiara, sindaco di Montenero Val Cocchiara, entrambi comuni composti da circa 500 abitanti della provincia di Isernia, hanno sottolineato come il progetto Polis sia “uno strumento importante per la lotta allo spopolamento dei piccoli centri urbani” e “un aiuto per gli abitanti anziani per favorirli con l’espletamento delle operazioni digitali”. Secondo Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico (Cosenza), “il progetto Polis rappresenta la conferma dell’attenzione che Poste Italiane ha nei confronti dei piccoli comuni”, un continuum “con quanto è già iniziato da un po’ di tempo, con un colloquio proficuo tra lo stato centrale, l’azienda, i sindaci e le comunità”. Per Sabrina Lallitto, sindaco del comune di Casacalenda (Campobasso), Polis sarà “un sostegno per far rimanere vicini le aziende e la cittadinanza”, mentre per Claudio Soini, sindaco del comune di Ala (Trento) il progetto “va incontro alle esigenze dei cittadini”. L’importante, sottolinea invece Maria Assunta Guido, consigliera comunale di Voltaggio (Alessandria), realtà composta da circa 700 persone, è che quelli di Polis “siano progetti realizzabili in tempi brevi”.
Poste Italiane vicina ai sindaci
Con il progetto Polis si andrà ad alleggerire il lavoro delle pubbliche amministrazioni. Negli uffici postali sarà possibile richiedere, 24 ore su 24, certificati e rinnovare documenti d’identità. Anche per questo molti amministratori locali hanno accolto con entusiasmo e curiosità questa rivoluzione di Poste. “Ci aspettiamo che questo importante progetto d’investimento possa migliorare la qualità dei servizi offerti alla nostra cittadinanza”, dichiara Tommaso Belvedere, vicesindaco del comune di Parghelia, nella provincia di Vibo Valentia, mentre Domenico Tomaselli, consigliere del comune di Ricadi, sempre nella stessa provincia, aggiunge: “Siamo molto soddisfatti dell’aiuto che Poste Italiane offre alle piccole comunità per l’erogazione dei servizi della pubblica amministrazione”. Per Loris Maccagnan, sindaco di Lamon in provincia di Belluno, Polis rappresenta un ritorno a “un mondo dove lo stato con le sue aziende aiuta i comuni, siano essi alpini o isolani, per facilitare la comunità nell’acceso ai servizi della pubblica amministrazione”. La presentazione del progetto ha visto anche una presenza dalla provincia di Piacenza, con Lucia Fontana, sindaco di Castel San Giovanni e Carlotta Oppizzi, sindaco di Ferriere, la quale evidenzia come il progetto accolga “un’esigenza delle amministrazioni locali di delegare i servizi tipicamente erogati dagli uffici anagrafici a un soggetto che certamente ha una maggiore libertà d’azione nell’assunzione e nell’implementazione dell’organico”. Dall’Abruzzo erano presenti alla presentazione, tra i vari, Catia Di Fabio, sindaco di Monteodorisio, in provincia di Chieti e Antonio Di Santo, sindaco di Opi (L’Aquila), secondo cui “Polis riporta al centro la dignità dei cittadini nei piccoli centri” e “aiuta a diminuire il divario tra i servizi erogati nelle città con quelli disponibili nei piccoli paesi”. Sempre dalla stessa provincia Mauro di Ciccio, sindaco di Rocca di Mezzo, dichiara di “abbracciare completamente il progetto Polis”, perché “fornire dei servizi della pubblica amministrazione è molto difficile e impegnativo per le amministrazioni comunali”. Una testimonianza concreta su quanto Polis possa aiutare i piccoli centri viene da Mario Marsiglia, vicesindaco del comune di Papasidero in provincia di Cosenza, dove vivono 670 persone, il quale sottolinea come, ad oggi “per fare un passaporto bisogna spostarsi in auto di circa tre ore” e si augura che “presto basteranno pochi minuti”.
Il contrasto al Digital Divide
Con Polis, secondo Rossana Tassone, sindaco di un comune di 750 abitanti, cioè Brognaturo (Vibo Valentia), “si cerca di ridurre il digital divide perché consente a tutti i cittadini, giovani e anziani, di accedere ai servizi della pubblica amministrazione”. Non è l’unico sindaco a sottolineare questo aspetto: Vincenzo Di Cristofano, di Pizzone, comune di circa 350 abitanti in provincia d’Isernia, spera che “questo progetto possa facilitare il processo di digitalizzazione anche per le persone meno giovani”, mentre dalla provincia di Salerno Carmela Di Pierri, consigliere del comune di Montesano sulla Marcellana, Maria Antonietta Guido, membro della giunta del comune di San Rufo, e Giusy Abbatemarco, consigliera del comune di Padula guardano a Polis come “un valido supporto per le piccole aree interne per favorire il processo di digitalizzazione”.
Un servizio continuo
In molti piccoli comuni, come Mello, in provincia di Sondrio con 1000 residenti, Revigliasco d’Asti, di 780 persone, Castel Boglione (realtà di 500 abitanti sempre nella provincia di Asti) e Volpedo (Alessandria, 1100 abitanti), rappresentati rispettivamente dai due sindaci Marco Scamoni e Giuseppe Contorno, e dai vicesindaci Graziella Zanchetta e Antonio Lugano, il progetto Polis porterà un ufficio postale aperto sempre, e non più a giorni alterni. Anche Diego Zaffari, sindaco di Montorso Vicentino, in provincia di Vicenza, è felice di “avere un punto di riferimento nell’azienda Poste per erogare sei servizi amministrativi essenziali, sette giorni su sette”.
(A cura di Angelo Lombardi ed Ernesto Taccone)
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