100 facciate

“Cento facciate”, l’iniziativa di Poste Italiane per favorire il restauro delle facciate esterne di 100 edifici di proprietà in tutta Italia, ha consentito il pieno recupero delle superfici esterne dell’edificio di piazza Vittoria. dal 1931 il palazzo è sede delle Poste centrali e della direzione dei 185 uffici postali e dei centri di recapito delle province di Treviso e Belluno.

L’intervento

L’intervento di restauro ha interessato gli intonaci del palazzo e tutti gli elementi in pietra, metallo, legno, le scale di accesso, gli infissi. Inquinamento, esposizione alle intemperie, eventi bellici, residui di interventi fatti in passato, danni biologici avevano sporcato e, in qualche caso, danneggiato rivestimenti e decorazioni. L’intervento, si è svolto durante il 2022 su tutte le facciate, ha permesso di riportare allo stato originale le pareti grazie ad un minuzioso lavoro di stuccatura, ritocco cromatico, ricostruzione e consolidamento.

Spazi per il coworking

Per i corridoi e le stanze dell’ufficio postale e della Direzione Provinciale delle Poste e Telegrafi (oggi direzione della Filiale di Treviso) si sono succedute generazioni di impiegate e portalettere il cui lavoro, dal 1931 ad oggi, è garanzia dei servizi essenziali di comunicazione, pagamento, risparmio. Per assecondare le nuove esigenze dei cittadini, la sede trevigiana di Poste Italiane ospiterà, oltre ai tradizionali servizi, un’area riservata alle attività in coworking. L’azienda sta infatti mettendo a disposizione di cittadini, imprenditori e studenti edifici e palazzi storici in zone centrali delle città, in tutta Italia, dove chi ha bisogno di un ufficio ma non vuole o non può permettersi un affitto, potrà lavorare in serenità. Una opportunità, quindi, per gli imprenditori trevigiani o di passaggio nella città, i professionisti o per i molti studenti del polo universitario della Marca.

Il palazzo delle Poste: dal 1931 in piazza Vittoria

“Il Re inaugura a Treviso il monumento ai Caduti”, titolava il Corriere della Sera del 5 novembre 1931. In un articolo in prima pagina il giornalista padovano Cesco Tommaselli, scrittore ed inviato speciale, dopo aver raccontato con enfasi la cerimonia scrive: “il tempo stringe: però l’augusto ospite vuole osservare da vicino il monumento: quindi inaugura percorrendo la galleria del pianterreno il nuovo palazzo delle Poste e Telegrafi che con sobria linea architettonica completa da quella parte la piazza della Vittoria.”

La storia

Dopo la costituzione del ministero delle Comunicazioni nel 1924, gli edifici destinati all’attività postale costituirono il luogo fisico dell’incontro tra “cultura dei servizi” e dimensione pubblica. Dal 1925 al finire degli anni Trenta l’intervento nell’edilizia postale è ragguardevole. Lo stanziamento per il nuovo palazzo delle Poste di Treviso era stato approvato nell’ottobre del 1928 con somma preventivata di 3.725.000 lire, mentre si decide il progressivo abbandono dell’originaria sede della Direzione provinciale che sorgeva in via Carlo Alberto 48. Nel 1929 iniziano i lavori di costruzione dell’edificio inaugurato ufficialmente assieme al Monumento ai Caduti della Grande Guerra nella piazza antistante, in quello stesso anno ribattezzata Piazza della Vittoria. Con un particolare occhio di riguardo riservato al rapporto tra azienda postelegrafonica e utenza, il palazzo delle Poste di Treviso costituì un esperimento architettonico di sicuro effetto ed entrò nella prospettiva cittadina per conferire all’amministrazione PT un ruolo centrale nel capoluogo di provincia.

La ricostruzione

Durante i bombardamenti della primavera del 1944 l’edificio subì alcune gravi lesioni che non ne compromisero fortunatamente la stabilità.  È del 1957, infine, l’accordo stipulato tra le Poste e il proprietario dell’adiacente terreno, sul quale sopravviveva ancora una delle tre case distrutte dalle bombe alleate, per ottenerne la cessione ed ampliare i locali adibiti alla direzione e ai servizi per il pubblico. Nove anni più tardi, nel 1966, si procedette alla gara d’appalto per costruire una nuova ala del palazzo, terminata nel 1968, che accolse il reparto Ragioneria, l’ufficio Economato con l’ufficio Vaglia e Risparmi e l’Amministrazione telegrafica.