In occasione della mostra interattiva “Poste Storie”, ospitata dall’ufficio postale di piazza San Silvestro, a Roma, e dedicata all’evoluzione dell’Azienda nei suoi 160 anni di vita, è stato chiesto a otto artisti italiani di realizzare altrettante opere. Ogni opera è ispirata ad uno dei valori su cui si fonda la strategia di sostenibilità di Poste Italiane: a raccontare i principi di diversità e inclusione è l’illustratrice e visual designer Livia Massaccesi.
Il lavoro di Livia Massaccesi
Intervistata dal TG Poste, Livia Massacesi racconta come, per la mostra, ha rappresentato “un tema chiave di Poste Italiane, cioè la diversità in chiave inclusiva”. “Partendo da questo concetto ho lavorato su delle identità che fossero indefinite, ma definibili da ognuno” spiega l’illustratrice. “Nel caso di Poste, proprio perché sono volti rappresentati da minimi dettagli, ho cercato di creare identità molto diverse tra loro in cui chiunque si potesse riconoscere”.
L’unione con lo spettatore
Per Livia Massaccesi “raccontare con il mio linguaggio sintetico una storia complessa come quella di Poste Italiane è risultato semplice solamente perché avevo carta bianca nel rappresentare un singolo concetto”. L’artista, con la sua opera, non si è solamente divertita a rappresentare “l’ipotesi di potersi riconoscere nei singoli soggetti”, ma ha voluto anche dare “la possibilità di un riconoscimento effettivo e di interazione”. Per questo, al centro del pannello con molti volti differenti, si trova la “chiave dell’opera”, cioè “un volto generico specchiato”: in questo modo “ogni visitatore può vedersi incluso tra i tanti volti”. L’artista ha cercato l’interattività con i visitatori “non soltanto fisicamente”, ma “nella realtà aumentata e nel video digitale associato all’opera”. “Inquadrando l’opera – spiega Massaccesi – si riesce a vedere un’animazione in cui i singoli volti prendono vita ed è come se uno nascesse dall’altro”.
Il rapporto con Poste
Interessante è stata la collaborazione con un’azienda storica come Poste che, rivolgendosi a degli artisti contemporanei, ha portato a “un unione di otto linguaggi molto differenti tra loro”, ma che “seguono il linguaggio artistico di questo momento”, con “materiali, reperti e documenti della storia delle Poste”. Secondo l’artista questa unione porta a una chiave di lettura “molto interessante, che dice tanto dell’azienda”.
Qui sopra, il servizio del Tg Poste