Ogni giorno Poste Italiane si impegna per diminuire il suo impatto sul pianeta, sia puntando all’utilizzo di energie rinnovabili per i propri palazzi e la flotta, sia diffondendo una cultura della sostenibilità all’interno dell’azienda. A spiegare tutti i fronti su cui il Gruppo si impegna quotidianamente è Paolo Gencarelli, Responsabile Immobiliare di Poste Italiane, ospite al TG Poste.
La sostenibilità parte dagli edifici
Poste Italiane ha fissato l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni del 30% entro il 2025 e di raggiungere la carbon neutrality nel 2030. Alcuni degli sforzi in questa direzione, spiega Gencarelli, “sono visibili”, come la flotta, con “i suoi circa 10.000 veicoli green, che si vedono sulle strade”. “Meno visibile, ma altrettanto importante” è invece “lo sforzo che stiamo facendo sul nostro patrimonio immobiliare”: “A breve – dichiara il Responsabile Immobiliare – arriveremo ad avere 300 impianti fotovoltaici sui nostri tetti, quindi senza consumo di suolo”. Importante è anche lo sforzo per la creazione degli smart building, grazie a 2.000 strumenti “che spengono, accendono e regolano la temperatura in automatico, in maniera intelligente”. L’illuminazione è invece affidata alle lampade led, di cui circa 500.000 sono state installate negli edifici di Poste. Si tratta di “un’investimento importante e diffuso”, nell’ambito di “una battaglia difficile”, dal momento che Poste gestisce “quasi 15.000 immobili”.
L’eco-routine
Da qualche settimana è partita, sulla rete intranet di Poste Italiane, una campagna per sensibilizzare le persone del gruppo sui comportamenti da adottare per risparmiare energia. Secondo Paolo Gencarelli, “l’eco-routine è fondamentale”, dal momento che “è forse, a volte, più importante l’utilizzo di una casa e la regolazione della temperatura” rispetto “all’involucro esterno della stessa”, che può essere coibentata e avere impianti efficienti. “Questa campagna – prosegue – sta puntando a rendere consapevoli i nostri colleghi di alcuni comportamenti. A breve, tra l’altro, verrà reso disponibile sulla app di Poste anche un piccolo tool che ci permetterà di sapere quanto abbiamo consumato nel nostro palazzo e se abbiamo fatto meglio di altri palazzi in aree climatiche simili”. Sono poi importanti anche i piccoli comportamenti, come vestirsi pesanti se fa freddo, regolare la temperatura nel rispetto dei limiti imposti per legge e “non aprire la finestra ma abbassare il termostato se si sente caldo”. Ovviamente è importante anche “spegnere la luce quando si esce da una stanza” e “stampare solo il necessario”.
L’importanza del progetto Polis
In tutta Italia sono partiti i lavori del progetto Polis, il quale, oltre a migliorare l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione nei comuni con meno di 15.000 abitanti, contribuirà a rendere Poste ancora più sostenibile. Con Polis, spiega Gencarelli, “lavoriamo per ridurre l’impatto ambientale di 7.000 uffici postali”. Grazie al progetto, per esempio, nasceranno altri 1.000 impianti fotovoltaici, da aggiungere a quelli già presenti e, in questo modo, “a fine 2026 avremo 1.300 impianti fotovoltaici, per una superficie che equivale a circa 20 campi da calcio”. “Avremo ovviamente gli smart building – aggiunge – con una regolazione precisa e digitale” e si guarderà anche “all’utilizzo degli spazi esterni, con delle piantumazioni a verde, assorbendo in questo modo CO2”. Con questi interventi, Polis e altro, entro il 2026, la riduzione dei consumi di Poste equivarrà all’attuale dispendio energetico di una città di 70.000 abitanti: “È come se noi prendessimo una città come Caserta o Pavia ed eliminassimo il loro consumo. Questo è, in numeri, l’impatto dell’efficienza energetica del Gruppo Poste Italiane”.
La mobilità sostenibile
Parlando dell’installazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, il dirigente sottolinea come “già Poste si è mossa da tempo sul tema dell’infrastruttura e ad oggi possiede 4.500 colonnine per i colleghi che utilizzano mezzi elettrici, mentre a breve ne avrà 6.300”. Con Polis però si guarda anche all’esterno, con l’installazione di 5.000 colonnine “che potranno utilizzare tutti gli abitanti dei piccoli centri”. In totale quindi saranno 11.000 le colonnine di Poste Italiane, un numero impressionante, se si tiene conto che “oggi in Italia ci sono circa 35.000 colonnine in totale”. Poste darà quindi “un enorme impatto sulla mobilità elettrica, argomento sensibile in questi giorni”, anche se “ancora oggi le macchine elettriche sono meno dell’un per cento”, per cui “l’infrastruttura sarà un elemento importantissimo per aumentare la circolazione dei mezzi elettrici”.
Qui sopra, il servizio del TG Poste.
Leggi tutte le news dello speciale progetto Polis.