Poste Italiane è stata tra i protagonisti del convegno “Mismatch e transizioni. Il lavoro, la formazione e il raccordo tra domanda e offerta“, tenutosi oggi al CNEL. Si affrontava tra gli altri temi il disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro e le grandi aziende hanno portato le proprie esperienze, in un incontro che è stato introdotto dalle parole del presidente del CNEL, Tiziano Treu e da altri interventi istituzionali.
Le assunzioni di Poste nel 2022
Quella di Poste Italiane è l’esperienza di un’Azienda con 120.000 dipendenti, quindi il più grande datore di lavoro in Italia: può dunque mettere sul tavolo la sua competenza in materia, visto che l’Azienda ha investito molto negli ultimi anni, avendo quattro generazioni al lavoro nel proprio personale. Nell’ultimo anno, è stato sottolineato nel convegno, l’Azienda ha assunto 9.000 risorse con contratto a tempo indeterminato o apprendistato. In queste 9.000 assunzioni, Poste è passata da tecnici iperspecializzati nel settore del Digital Technology a supporto del business, a fare anche delle politiche diverse e più massive per le attività sui portalettere, sulla logistica e sugli operatori di sportello.
L’attenzione per la formazione
In Poste sono state stabilizzate 5.600 risorse nel settore della logistica e immesse nella sportelleria altre 1.700 persone. Con la formazione, Poste cerca di aiutare le persone a cambiare pelle, grazie al lavoro della Corporate University. In quest’ambito Poste lavora alla spinta sulla digitalizzazione, sui cambiamenti culturali delle persone e lavorare anche sul sostegno alle nuove generazioni, per il fattore del sistema scolastico. Avendo la rete più capillare d’Italia, Poste avvicina anche le zone più periferiche del Paese e partecipa a numerosi eventi per dare il proprio contributo di sistema. Infine un doveroso cenno sul Progetto Polis, del quale si è parlato molto: al di là dei 7.000 uffici postali nei comuni meno densamente popolati, Poste lavora alla rete di coworking su 250 sedi.