Nel 1523, in occasione di una delle numerose pestilenze che flagellarono Firenze, la Misericordia si avvalse dei servizi del medico più conosciuto e apprezzato del tempo: Girolamo Buonagrazia. A questi fu anche chiesto di mettere per iscritto – in latino e in volgare – considerazioni e consigli su come prevenire e curare il terribile morbo. Di quel manuale – dal titolo “De provisione et cura morborum pestilentialium” – furono stampate 72 copie, una per ogni Capo di guardia della Confraternita.
L’incredibile ritrovamento
A 500 anni dalla pubblicazione del libro del medico fiorentino e medico di Compagnia della Misericordia di Firenze, un rarissimo originale è stato inaspettatamente ritrovato. La preziosa cinquecentina, ad oggi è l’unico esemplare comprendete i due testi, quello latino e quello volgare, stampata a Firenze nel 1523. Per le peculiari caratteristiche del manuale sembrava che nessun esemplare fosse giunto integro ai giorni nostri ma nel 2023 un rarissimo originale, completo delle due parti, è stato invece ritrovato. Otto anni fa il testo è stato recuperato, riunendo la parte in latino e quella in volgare, tradotto e arricchito con l’aggiunta di note critiche e brevi saggi introduttivi dando così vita a una pubblicazione di assoluto valore storico, tanto da essere scelta, nel 2015, come dono dei capi di guardia ‘festaioli’ in occasione dei festeggiamenti per San Sebastiano.
Nel giorno di San Sebastiano
“E’ stata una sorpresa, una vera benedizione del Signore, proprio nel giorno in cui celebriamo il nostro Santo Patrono, San Sebastiano – afferma Nicolò d’Afflitto, Provveditore della Misericordia di Firenze -. Siamo felici di questo ritrovamento che rappresenta un ritorno a casa, nel luogo in cui ha avuto origine: la Misericordia di Firenze. Un racconto minuzioso sulle norme sanitarie per prevenire la pandemia di peste che ci fa tornare alla mente i recenti anni bui del Covid-19. A breve verrà collocato in una vetrina che ne custodisca la preziosità, nel museo che celebra la nostra storia incredibile, così strettamente legata ai mutamenti sociali della città di Firenze”.
Un volume prezioso
La legatura è interamente in cuoio impressa in oro con piatti in cartone; sul dorso due nervi. Su entrambi i piatti è rappresentato lo stemma della Confraternita (un cerchio con, al suo interno, una croce affiancata dalle lettere “F” sulla sinistra e “M” sulla destra a significare Fraternitas Misericordiae) circondato da decori fitomorfi e, all’esterno, una cornice riccamente decorata. In un foglio successivo l’iscrizione a penna «Questo libro è di Bartolomeo / Taddei», informa che l’esemplare è appartenuto a quel Capo di Guardia, un calzolaio che sappiamo eletto il 27 luglio 1572 e morto nel settembre 1604.