Nel centro di recapito di Codigoro, in provincia di Ferrara, le donne sono il 45%. Qui lavora Sandra Motta, 55 anni, assunta a marzo del 2006, che al Resto del Carlino ha raccontato la bellezza del lavoro da Postino.
Il postino adesso e ora: il racconto di Sandra Motta
“Mi sembrava di toccare il cielo con un dito, lavoravo in campagna. Non mi sembrava vero, ero diventata una postina. Mi piaceva allora, mi piace adesso. Un lavoro che non mi pesa, perché lo faccio con passione”. A parlare è proprio Sandra Motta, che al quotidiano racconta i suoi inizi: “Era il 1991, ho cominciato come trimestrale. Ero a Gaibanella e mi spostavo tra strade e piazze con un Ciao blu, allora dovevi usare un mezzo di tua proprietà poi veniva rimborsato il carburante. Ora, fortunatamente, non è più così. Sono andata avanti con contratti a termine fino a quando non mi hanno assunto. Allora, ricordo ancora, siamo passati in sella ad un Piaggio 125. Un altro mondo. La struttura di Codigoro dispone di attrezzature di ultima generazione che permettono di ottimizzare il lavoro. Di nuova concezione gli strumenti, come i carrelli per la movimentazione interna della posta, le bilance e i casellari, che permettono di ordinare e gestire la corrispondenza con più velocità”.
Il postino e le persone
“In alcune zone ti aspettano, aspettano che tu passi – racconta ancora la portalettere – Ti vengono incontro lungo la strada. Capita ancora adesso, anche se in passato succedeva più spesso. Ho lavorato in diverse zone, anche nell’Alto Ferrarese. Ricordo che una volta ti regalavano cassette di mele, meloni, ti offrivano il caffè. Le cose sono cambiate ma il mestiere è rimasto ai miei occhi sempre bello”. Proprio per questo Motta non ha dubbi sul consigliare il suo lavoro ai giovani: “Sei a contatto con la gente. Impari a conoscere le persone alle quali ogni giorno porti la posta. È un bel mestiere”. Un tempo queste persone aspettavano principalmente cartoline, specialmente nei periodi festivi: “A Natale erano tantissime”, conferma la portalettere.
I volumi del centro di recapito
Come spiega l’articolo, nello stabilimento di circa 700 metri quadrati lavorano 28 addetti tra portalettere e operatori interni, diretti dal responsabile Ismaele Di Claudio. I volumi che questa sede è chiamata a gestire si attestano per la corrispondenza “ordinaria” su oltre 1.866.000 invii all’anno, mentre per la posta a firma e pacchi, su 800 pezzi al giorno. Il bacino territoriale di riferimento, oltre a Codigoro, comprende altri 4 comuni: Comacchio, Lagosanto, Goro e Mesola. Un parco mezzi che comprende 19 auto e 2 tricicli MyMoover consente quotidianamente ai portalettere di raggiungere oltre 25.600 abitazioni e 4.000 fra attività produttive e commerciali e studi professionali.