Una storia di inclusione all’interno di Poste Italiane, una testimonianza esemplare per il mondo del lavoro. La Gazzetta del Sud racconta la storia di Carmen, 36enne originaria di Messina, che per il suo stato fisico ha ricevuto molti “no” prima di approdare a Poste, come riferisce il quotidiano siciliano evidenziando come quella di Carmen rappresenti “una bella pagina di inclusività”.
Una piccola realtà
Carmen è oggi in servizio all’ufficio postale di Fondachelli Fantina, in provincia di Messina. La giovane operatrice in Poste ha trovato la sua strada e oggi è un punto di riferimento della piccola realtà di poco meno di mille abitanti, la maggior parte anziani. “La mia assunzione è una rivalsa contro la discriminazione”, dice Carmen, assunta a tempo indeterminato al termine del lungo iter di selezione previsto perle assunzioni generiche attraverso la legge 68 del 1999.
Le giornate di pioggia
“Le Poste in questo paese sono un presidio irrinunciabile, quasi una tappa fissa nella quotidianità dei residenti-spiega Carmen – Qui conosco tutti e tutti mi conoscono nonostante vi lavori relativamente da poco. Nei primi giorni mi chiedevano notizie dei precedenti colleghi d’ufficio, a cui si erano affezionati. Oggi invece quell’affetto lo dimostrano nei miei confronti, E nelle giornate di pioggia a c’è chi mi chiede di avvisarlo una volta arrivata a casa”.
Conta il merito
Dopo la laurea specialistica con lode in materie economiche e un master, Carmen ha superato tutti gli step previsti ed è stata dapprima assunta per sei mesi. Adesso il contratto a tempo indeterminato: “Insieme a mio marito – racconta alla Gazzetta del Sud – speravamo di poterci realizzare lavorativamente senza lasciare la Sicilia e i nostri cari, anche se lo ritenevamo un sogno – continua – Oggi, quell’ora circa di auto per raggiungere la sede di lavoro mi sembra quasi un privilegio. In precedenti colloqui non ero stata selezionata proprio per il mio stato fisico. A mio avviso appartenere alle categorie protette non deve significare godere di una corsia privilegiata rispetto agli altri, ma non deve neppure rappresentare una caratteristica discriminante. Nel mercato del lavoro l’unica variabile che conta deve essere il merito”.