Per la festa dei cent’anni, all’ufficio postale di Lapio sono venuti a rendergli omaggio tutte le autorità del paese. Già, perché nel piccolo comune in provincia di Avellino il signor Ermelindo Rizzo lo conoscono e lo stimano tutti.
Una torta postale
Il sindaco Maria Teresa Lepore e il vicesindaco Pasquale Carbone, nonché la direttrice della filiale di Poste italiane di Avellino e provincia, Mariateresa Vicario, e tanti tra parenti e amici hanno brindato e diviso con lui una torta dai colori sgargianti rappresentativi di Poste Italiane, che per Ermelindo è stata e resta una seconda casa.
In pensione dal 1988
Proprio nell’ufficio che ha ospitato la festa per il suo secolo di vita, Ermelindo prese servizio nel lontano 1945, subito dopo la fine della guerra, e fino al 1988, anno in cui è andato in pensione, da qui è partito tutte le mattine per consegnare la corrispondenza in paese e nelle frazioni limitrofe. “Allora non c’erano tutti questi mezzi veloci che oggi hanno i postini”, ricorda Ermelindo, raccontando le difficoltà e il fascino di un mestiere che il tempo ha cambiato. “Io avevo solo la mia borsa a tracolla e le mie gambe: ho sempre conosciuto vita, morte e miracoli di ogni abitante del paese e per questo – dice orgoglioso – non c’è mai stato un mancato recapito. Se anche l’indirizzo era sbagliato, sapevo dove trovare il destinatario di una lettera e sapevo anche quanto fosse urgente o attesa una comunicazione”.
Il figlio direttore
A Lapio, Ermelindo ha trovato moglie e messo su famiglia. Con lui, in ufficio, lunedì c’erano anche i suoi due figli, Mariateresa e Antonio. Quest’ultimo, oggi è il direttore di uno degli uffici postali della città di Avellino. “Poste è sempre stata centrale nella nostra famiglia – spiega Antonio Rizzo -, per me è stato naturale preparare, dopo gli studi, il concorso per entrare in Azienda. Con grande gioia di papà, che ci ha trasmesso il suo orgoglio e il suo amore quasi filiale nei confronti di “mamma Poste”, l’ho vinto”.