È stata inaugurata, nel Salone del Palazzo delle Poste di Trieste, la mostra fotografica “Bambini da cartolina. L’infanzia nel primo Novecento attraverso le lastre fotografiche della Modiano”. L’esposizione è stata realizzata da Simonetta Freschi, responsabile dell’Archivio Storico Modiano, assieme a Chiara Simon, curatrice del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di Trieste di Poste Italiane, ed è aperta al pubblico fino al 31 maggio, da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 19 e il sabato fino alle 12.30.
La rassegna fotografica
La mostra ospita 23 immagini e relativi ingrandimenti, per un totale di 48 pannelli, ricavati da alcune delle 500 lastre fotografiche custodite nell’Archivio Storico Modiano. Queste lastre venivano utilizzate per la produzione delle cartoline famose per l’acronimo “S.D.M.” e come studi preparatori per gli artisti chiamati a decorare gli involucri delle cartine da sigarette o i manifesti prodotti nel primo Novecento dalla storica ditta triestina.
Attraverso le immagini vengono raccontati i giochi dei piccoli triestini dell’epoca. All’interno della mostra trova spazio anche il lato più drammatico vissuto da alcuni bambini ricostruito grazie a un’indagine sugli orfanotrofi cittadini e sugli orrori commessi al loro interno riportati dalla cronaca locale. Un modo per far conoscere alle nuove generazioni una realtà ben lontana da quella a loro nota.
Le parole della responsabile dell’Archivio Modiano
“Abbiamo scelto di riprendere le lastre che ritraevano i bambini per comprendere cosa significasse essere un bambino nella Trieste del primo Novecento (dal 1904 al 1912 circa) e far così riscoprire un’epoca lontana e forse dimenticata dai più, attraverso un percorso di immagini e ingrandimenti ad hoc”, spiega Simonetta Freschi, responsabile dell’Archivio Storico Modiano. “Si è voluto inoltre ricreare un filo narrativo che il visitatore è invitato a seguire leggendo le filastrocche che accompagnano le foto esposte”.
Le visite guidate
È possibile prenotare visite guidate organizzate gratuitamente e su appuntamento.
Le visite forniranno l’occasione di un approfondimento storico sul sistema scolastico di allora, sugli edifici scolastici, sui refettori popolari, sulle istituzioni sanitarie e assistenziali create a sostegno dei bimbi delle classi meno abbienti.