Ha sede a Peschiera Borromeo il centro di smistamento postale più grande d’Italia, esteso su 30mila metri quadrati e capace di lavorare ogni anno 28 milioni di pezzi di posta registrata, 430 milioni di pezzi di posta indescritta e 3,5 milioni di pacchi. Sono i numeri del centro di smistamento più grande d’Italia, a cui Il Giorno dedica un approfondimento nelle pagine della cronaca di Milano.
Nello stabilimento di Peschiera
Con oltre 700 persone impiegate, la struttura di via Archimede, nella frazione di Linate, rappresenta inoltre una delle principali realtà occupazionali del territorio. Vi lavorano anche giovani e donne. Tra questi, il 31enne Francesco Gallizzi, originario di Reggio Calabria, che dopo essere stato per due anni portalettere a Milano è approdato nello stabilimento di Linate, dove ora è caporeparto del settore posta registrata e gestisce 220 persone. “Una grande responsabilità e una bella esperienza al tempo stesso – racconta Francesco al Giorno – Una mansione che richiede impegno e dedizione. Se il lavoro piace, la fatica non pesa e ci si sente come in una grande famiglia”. “Sono entrato alle Poste nel 2019 con un contratto a termine. Avere un lavoro stabile ti cambia la vita, permette di fare progetti”, aggiunge Gallizzi, diventato da poco papà.
Vicine ai figli
Di tutto il personale impiegato in via Archimede, continua Il Giorno, poco più della metà è formato da donne. Arcangela Portacci, ad esempio, coordina altri 70 colleghi, “quasi tutti uomini. Qual è il segreto? II rispetto, verso chiunque. E la capacità di saper ascoltare. Sono questi gli atteggiamenti utili per lavorare in armonia, senza tensioni”. La collega Carmela Coppola è in servizio nello stabilimento peschierese da 20 anni, “un lavoro grazie al quale sono anche riuscita a crescere quattro figli. Mi è sempre piaciuto scrivere lettere: chissà, forse era destino che trovassi un impiego alle Poste”. Di recente il Centro di smistamento ha ricevuto la visita dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, che ha rivolto un ringraziamento ai dipendenti “per il lavoro che svolgete”.