Ricordi di Poste, Irene: “Ho vissuto tutti i cambiamenti dell’azienda, insieme siamo cresciute”

Nella storia dei dipendenti di Poste Italiane si ritrova la storia del nostro Paese. In “Ricordi di Poste”, raccogliamo le testimonianze degli ex dipendenti che scrivono alla redazione e che, attraverso i loro racconti, contribuiscono a mantenere vivo il legame tra le generazioni.

Sorrido quando penso al mio primo giorno di lavoro alle Poste. Quel primo giorno non si presentava bene. Saremmo dovuti essere in quattro: uno era assente, io sarei stata in orario ridotto per maternità, una delle due colleghe era incinta e l’altra si presentò con le stampelle, reduce da un incidente stradale. Ma le Poste erano già l’azienda seria che avrei conosciuto e apprezzato nel tempo, entrammo presto a far parte della famiglia. Ci accolse il capo ragioniere che stabilì anche la nostra assegnazione, io con la collega incinta venimmo assegnate alla sezione vaglia e risparmi della ragioneria, gli altri due colleghi furono destinati al I reparto della direzione provinciale. La stanza che mi accolse era super affollata. C’erano già due colleghi e sei colleghe, più il coordinatore.

La trasformazione

Eravamo quasi tutti giovani. Non fu difficile inserirmi: imparai presto il lavoro e trascorsi in quel reparto ben dieci anni della mia storia postale. Ne conservo un bellissimo ricordo. Poi, si sa, cambiano i capi e cambiano anche le situazioni e, per mantenere la mia serenità, scelsi di andar via: mi accolsero a braccia aperte i colleghi della direzione compartimentale, reparto corsi e concorsi. Il lavoro era completamente diverso, ma interessantissimo. Organizzavamo i corsi per tutta la Regione. Le Poste cominciavano a trasformarsi e a informatizzarsi. La formazione era così intensa che ai corsi veniva convocato tutto il personale di tutti gli uffici postali. Così conobbi quasi tutti i miei colleghi ovunque applicati. Trascorsi lì altri dieci anni della mia carriera.

Il lavoro più bello

Rimasi fino a che fu informatizzato l’ultimo ufficio postale. In quel periodo le Poste erano totalmente cambiate, la Ragioneria non esisteva più, l’organizzazione dei corsi divenne una faccenda della direzione provinciale. I cambiamenti dell’Azienda diventavano i miei cambiamenti e la trasformazione delle Poste mi conquistò ancora una volta. Mi proposero di lavorare in sala consulenza. Accettai subito e divenne il mio lavoro. Penso che il lavoro del consulente sia il più bel lavoro che si possa fare nell’Azienda. Ti apre la mente, impari tanto, ti senti utile non solo all’Azienda ma anche che alle persone che si rivolgono a te per “custodire” nella maniera più sicura e conveniente i propri risparmi.

La fiducia delle persone

Ho imparato presto quanto fosse importante conoscere le persone, parlare con loro, conquistarsi la loro fiducia, proporre i vari prodotti e scoprire che c’era sempre il prodotto giusto per tutti. Trascorsero così altri tredici anni. L’azienda si era trasformata ed era cresciuta. Io, invece, ero invecchiata, avevo raggiunto l’età della pensione. Era giunta l’ora dei saluti. Ho un bel ricordo della mia vita in Poste, ci sono stati anche giorno difficili, momenti di incomprensione, ma niente che non si potesse rimediare. Il lavoro alle Poste mi ha consentito di sentirmi utile e sicura. E mi ha consentito di vivere una vita serena.

Irene