Chiusura tonica ieri per Poste Italiane (+2,4%) a Piazza Affari spinta dalle parole dell’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, secondo cui ci sono margini per migliorare la politica dei dividendi. “Penso che ci siano i margini – ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore – Lo spazio per una revisione del payout c’è, vedremo con il piano industriale”. In autunno, ha spiegato Del Fante, Poste presenterà un piano industriale con una prospettiva decennale. La base per il futuro sarà il rinnovo di un contratto di lavoro, in scadenza a fine anno, che richiederà più flessibilità ai 25 mila postini.
Gli spunti del colloquio
Tanti gli spunti nel colloquio con l’Ad del Gruppo Poste Italiane, che spazia dalla strategia internazionale di Poste che guarda anche all’estero fino alla trasformazione del ruolo dei postini, passando per il nuovo Piano industriale, il rapporto con Amazon, l’andamento di Poste Vita e la gestione, oltre alle consegne, del magazzino dei clienti business (con i primi accordi già siglati con Tim e la catena Acqua e Sapone).
Passaggi chiave
Gli osservatori si concentrano su altri due passaggi chiave dell’intervista. A domanda su ipotesi di nuove acquisizioni, infatti, Del Fante spiega: “La fase di acquisizioni si rallenta, cercheremo di essere opportunisti al contempo consolidando quanto acquisito” e “stiamo pensando di fare efficienza nella gestione immobiliare dei centri logistici per oltre 600 mila metri quadri. È stata indetta una gara per scegliere un partner e gestire in ottica di mercato questo patrimonio. Conferiremo gli asset, che hanno un valore di mercato di circa 700 milioni, in un fondo gestito da una sgr. Cerchiamo un socio fino al 50% che abbia le competenze e sia disposto a investire con noi. Siamo alle manifestazioni di interesse: sono in corsa Generali, DeaCapital, Coima, Bnp Paribas, Kryalos, Investire, Colliers, e Prelios”. Da qui poi l’ipotesi di riuscire a migliorare la politica dei dividendi: “Per noi – assicura il ceo – la crescita resta un obiettivo cruciale: il ritorno per gli azionisti è implicito con la crescita, anche dell’utile. Detto questo penso che ci siano i margini: quando sono arrivato nel 2017 ho ridotto il payout dall’80 al 60 per cento. L’azienda, nel frattempo, è cresciuta e non dobbiamo mettere più risorse in Poste Vita, anzi. Quindi lo spazio per una revisione del payout c’è; vedremo con il piano industriale”.
Messaggi positivi
Tirando le somme, sintetizzano gli analisti di Equita, si tratta di “messaggi positivi in particolare la decisione di ottimizzare il portafoglio immobiliare e il possibile aumento del payout”. Gli esperti di Banca Akros definiscono le attività assicurative, pacchi e pagamenti come “le leve chiave per la realizzazione del Piano, consentendo così alla società di mantenere una solida posizione di cassa e di capitale, oltre a garantire un dividend yield ancora interessante e sostenibile (circa 7,5% in media)”. Non solo. Il ribilanciamento della base dei costi verso una componente più variabile, la flessibilità nella gestione del portafoglio di investimenti e “l’esperienza del gruppo nella gestione dei costi delle risorse umane dovrebbero proteggere i target da scenari sfavorevoli”. Poste, concludono gli analisti, è “ben posizionata per cogliere opportunità di business ben definite ed emergenti, come i pacchi e i pagamenti, che sono stati materialmente accelerati dalla pandemia del 2020”. A Piazza Affari gli acquisti hanno premiato il titolo.