Se una ragazza malata scrive e il papa risponde. Due lettere – Edna a Francesco e il papa a Edna – a poco più di 40 giorni dall’evento sono diventate sulla stampa un richiamo suggestivo della IV Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) del 2023 che si svolgerà a Lisbona dall’1 al 6 agosto prossimo. Mentre nel cuore dell’Europa – epicentro al momento la Francia – sembra trascinarsi uno scontro violento e virulento tra giovani minorenni arrabbiati e delusi e istituzioni percepite dai ragazzi lontane e sorde, le lettere scambiate tra una giovane portoghese di 17 anni affetta da una grave malattia che sta portandola alla tomba e Francesco, alla vigilia del più grande raduno giovanile dell’anno, sono una piccola luce di speranza sulla comprensione ancora possibile tra giovani e adulti in Europa e nel mondo. Purché la si voglia.
Il dialogo con i giovani
Il papa si conferma un maestro nel dialogo con i giovani, possibile se la preoccupazione maggiore non sia quella di difendersi dai giovani, ma di camminare insieme con loro, rimuovendo gli ostacoli alla loro crescita armonica per andare con una coscienza nuova verso il futuro. In tutte le sedi istituzionali Francesco – finora inascoltato – ha chiesto con perseveranza che i giovani non siano lasciati dagli adulti in preda a miraggi e scontri di civiltà. “A mio avviso, – ripete – l’unico modo per proteggere i giovani dai messaggi negativi e dalle notizie false e inventate, e dalle tentazioni del materialismo, dell’odio e del pregiudizio, è non lasciarli soli in questa battaglia, ma dare loro gli strumenti necessari che sono libertà, discernimento e responsabilità”. Saperlo fare richiede agli adulti di acquisire a loro volta la sapienza del cuore che permette ai giovani di valorizzare senza paura la libertà, educandoli alla corresponsabilità piuttosto che alla dipendenza. Che non è solo dipendenza da droghe, ma da paure, inganni, ipocrisie delle affermazioni di principio senza operare di conseguenza.
Le parole di Edna
Edna con la sua lettera che senso ha in questo contesto di rappresentazione tumultuosa di rapporto giovani-adulti? Mette a fuoco la disposizione anzitutto affidabile nel rapporto dei ragazzi con gli adulti. Si fidano. Il dramma è scoprire a proprie spese che il fidarsi diventa una trappola dell’indifferenza dei grandi. E la lettera in risposta di Francesco a Edna esprime la delicatezza che occorre tenere verso i giovani, unita alla stima e alla dolcezza. Gli antichi saggi già ripetevano che verso i ragazzi occorre mantenere la massima riverenza. “Caro Papa Francesco, – si legge nel testo scritto a mano e inviato il 22 giugno – sono Edna Rodrigues, ho 17 anni, sono portoghese. Mi piaci molto e ho sempre sognato di incontrarti. Per motivi di salute non mi sarà possibile accompagnarvi fisicamente nella Giornata Mondiale della Gioventù. Quando ho saputo che la Giornata si sarebbe tenuta in Portogallo sono stato molto felice, perché ogni volta che vedo il Papa parlare in televisione mi sento bene, come se non avessi nessuna malattia che mi ha impedito di partecipare alla GMG. Qualche giorno fa il dottore mi ha detto che non sa quando partirò per Gesù, ma che sarà presto. Ero molto triste perché pensavo che non avrei potuto andare alla GMG o vedere il Papa come avevo sempre sognato. Così ho deciso di scrivergli una lettera per fargli sapere quanto significa e quanto è importante per me e la mia famiglia. Vi chiedo ancora di pregare per me e la mia famiglia. Con affetto, Edna”. Appena ha letto le righe scritte da Edna dall’ospedale, il Papa ha deciso – commosso – di rispondere con un videomessaggio di poco più di un minuto in cui ha ripetuto sei volte la parola “grazie”. “Edna, ho ricevuto la tua lettera, grazie! Grazie per la tua tenerezza e grazie per la pace che hai nel cuore. Questa pace è come un seme piantato nel cuore di tutti noi che ti vediamo e di tutti quelli che parlano con te. Grazie! Ti accompagno in questo viaggio che stai compiendo. Ti accompagno e so che sarai ben accolta. Ti accompagno pregando per te, pregando con te, e guardando Gesù, che sempre ci attende. Grazie!”. E la conclusione: “E ora ti do la mia benedizione perché ti dia forza anche in questo viaggio”. Sono otto anni che Edna lotta con la sua malattia giunta ormai alla fine. Se non avesse scritto la lettera a Francesco in occasione della GMG il suo caso sarebbe rimasto nell’anonimato. E non ci sarebbe stato un motivo in più per superare il pietismo verso i fragili abbracciando la responsabilità di ciascuno nello stare al mondo portando un contributo alla fraternità. Sono già oltre 300 mila i giovani partecipanti registrati che saranno a Lisbona. Tra loro aleggerà la storia di Edna, con la sua lettera capace di guardare in avanti. Nonostante tutto.