Poste Italiane è da sempre attenta a ridurre al minimo il suo impatto ambientale, tanto da puntare a raggiungere la “Carbon Neutrality” entro il 2030. Questo processo non può che passare attraverso la flotta green che Poste sta implementando in questi anni, ma che ha origini molto antiche, come racconta un servizio del TG Poste.
I primi mezzi elettrici della flotta aziendale di Poste
Il più grande operatore logistico italiano si affida ad una flotta sempre più green, con circa 23.000 veicoli a basse emissioni, usati già oggi dai portalettere, di cui 3600 elettrici. L’ attenzione a limitare l’impatto delle attività sull’ambiente, nel segno dell’innovazione tecnologica, risale già a metà del ‘900: Mauro De Palma, dell’Archivio storico di Poste Italiane, racconta al TG Poste come “già nel 1955 venivano usati dei veicoli elettrici nelle stazioni ferroviarie per movimentare la corrispondenza che veniva sbarcata dei treni e che doveva essere imbarcata su altri treni”. L’utilizzo di questi piccoli trattori “è stato esteso anche ai porti e, successivamente, agli aeroporti”. Questi mezzi erano utilizzati nel porto di Messina e anche nel deposito materiali e stampati di Scanzano di Foligno, in Umbria. Celebra è stata la visita, proprio a bordo di un trattorino elettrico e dei carrelli, del ministro delle Poste Giuseppe Spataro negli anni 50. Altri mezzi elettrici per il trasporto urbano della corrispondenza sono stati sperimentati da Poste Italiane negli anni 90 e agli inizi del 2000, per poi giungere alla flotta utilizzata oggi, sempre più innovativa, efficiente e green.
L’importanza delle biciclette
Le biciclette, mezzi di trasporto sostenibile per definizione, erano già stati introdotti dall’azienda a partire dal 1900: saranno il principale mezzo postale usato nella prima metà del secolo. Si tratta di uno strumento divenuto iconico, tanto da essere esposto alla mostra Poste Storie di Piazza San Silvestro a Roma. Nella mostra, spiega ancora De Palma, è possibile ammirare “un triciclo che veniva usato negli anni 50 per trasportare posta e pacchi dalla stazione ferroviaria fino all’ufficio postale, che poi si occupava dello smistamento”.
Qui sopra il video del TG Poste.