Lavorare a Poste Italiane è gratificante e ricco di stimoli: un esempio in tal senso è rappresentato dalla storia di Jessica, 33enne, una delle quattro risorse assunte a tempo indeterminato nell’ultimo periodo nel centro postale di Arezzo Mecenate. “Il mio percorso all’interno di Poste è iniziato l’anno dopo il Covid – si legge nel pezzo pubblicato sul Corriere di Arezzo – io ho sempre lavorato in bar e ristoranti, fino a quando ho provato a cambiare stile di vita lavorativo. Avevo bisogno di nuovi stimoli, così ho inviato la mia candidatura a Poste Italiane”.
Arezzo, un ambiente per crescere
“L’ambiente in cui mi sono ritrovata mi è stato di grande aiuto – ha aggiunto Jessica – ed ho incontrato delle persone che sono state subito amiche e di grande supporto. Sono cresciuta sia a livello lavorativo che umano, grazie al forte rapporto con i miei colleghi che, all’inizio, mi hanno preso per mano lasciandomi piano piano raggiungere un’autonomia completa”.
Gioco di squadra e disponibilità
Disponibilità, gioco di squadra ed entusiasmo nell’affrontare il lavoro: queste sembrano dunque essere le caratteristiche della vita lavorativa in Poste Italiane, secondo il racconto che Jessica fa della sua esperienza in azienda: “Qui – prosegue la ragazza nell’intervista pubblicata dal Corriere di Arezzo – si ha la possibilità di crescere professionalmente o di cambiare ruolo, ma per il momento quello di portalettere mi gratifica molto”. Lo stesso quotidiano ricorda nell’articolo come il programma di politiche attive del lavoro di Poste, concordato con le organizzazioni sindacali, contribuisca a realizzare in modo efficace le strategie delineate nel piano industriale “2024 Sustain & Innovate”.