“Poste Energia è passata da zero a oltre 370mila contratti sottoscritti per le utenze di luce e gas” in soli sette mesi dalla sua partenza. Lo scrive il Giornale, secondo il quale si tratta di un “risultato andato oltre alle attese del gruppo guidato dall’amministratore delegato, Matteo Del Fante”. “Poste – prosegue il quotidiano – si è fatta largo nella top 15 degli operatori del mercato libero, che vede sul campo quasi 800 società concorrenti”.
Lo scenario di Poste Energia
L’offerta luce e gas di Poste Energia, scrive ancora il Giornale, “è disponibile sul mercato retail dal 12 febbraio scorso. Anche in vista della completa liberalizzazione del mercato dell’energia, prevista salvo proroghe per il 10 gennaio del 2024, il gruppo sembra essere pronto a puntare sempre di più su questo comparto. Il passaggio per le famiglie al mercato libero vale una platea di quasi 16 milioni di utenze domestiche, di cui oltre 6 milioni per il gas e più di 9 milioni per l’elettricità. E tra questi diversi milioni di utenze potrebbero cambiare fornitore”.
“Completata l’offerta per le famiglie”
Il gruppo, continua il quotidiano, per la distribuzione, ha scelto di non utilizzare i call center e si appoggia alla sua rete di sportelli, oltre 12mila, sul web e le sue applicazioni per gli smartphone. “In un periodo di oscillazioni continue nel mercato del gas, una delle caratteristiche salienti dell’offerta di Poste Energia è la possibilità – offerta da pochi altri operatori – di avere una bolletta mensile dal costo fisso, decisa di anno in anno, e la facoltà di scegliere il giorno del mese nel quale pagarla”. Secondo quanto riporta il Giornale, l’AD Del Fante sembra nutrire aspettative sul business “tanto che, a febbraio, aveva dichiarato: ‘con il lancio di Poste Energia completiamo il processo di ampliamento della gamma di servizi ai clienti di Poste italiane’”.
La sostenibilità di Poste Energia
Il quotidiano conclude poi ricordando l’aspetto sostenibile della proposta di Poste Energia: “L’energia elettrica fornita proviene totalmente da fonti rinnovabili sul territorio italiano. Per le forniture di metano, invece, la vendita è compensata attraverso l’acquisizione di crediti di carbonio, che derivano dal finanziamento di progetti volti a tagliare le emissioni di CO2”.